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Richard Harris

DATA DI NASCITA: 01/10/1930
LUOGO DI NASCITA: Limerick
DATA DI MORTE: 25/10/2002
Richard studia alla Crescent School, dove si mette in evidenza come giocatore di rugby, e in seguito al Sacred Heart Jesuit College. All'inizio degli anni '50 viene chiamato a giocare con discreto successo nella squadra di rugby dei Garryowen, ma a causa della tubercolosi è costretto ad abbandonare il sogno di giocare un giorno nella nazionale irlandese. Dopo aver frequentato per un pò le compagnie teatrali locali, nel 1955 si iscrive alla London Academy of Music and Dramatic Art e dopo il diploma passa al laboratorio teatrale di Joan Littlewood. Nel 1959 debutta nel cinema con "I giganti del mare" e "Il fronte della violenza" di Michael Anderson e "Alive and Kicking" di Cyril Frankel. Nel 1963 ottiene la prima candidatura all'Oscar come miglior attore protagonista per "Io sono un campione" di Lindsay Anderson, che gli vale anche il premio per la miglior interpretazione maschile al Festival di Cannes. Nel corso della sua carriera è stato interprete di numerosi film, soprattutto d'azione, ma è conosciuto come il nobile inglese John Morgan, catturato dai Sioux e in seguito divenuto membro della loro tribù,nel film "L'uomo chiamato cavallo" (1970) di Elliott Silverstein. Inoltre è stato anche tra i protagonisti del cinema d'autore recitandoin "Deserto rosso" di antonioni (1964) e "I tre volti" (1965), in "Il barbiere di Siberia" (1998) di Nikita Mikhalkov e in "The Royal Way" (2000). Nonostante gli impegni cinematografici, ha continuato a recitare in teatro e tra i suoi maggiori successi c'è il musical storico "Camelot", portato in scena per diversi anni e di cui è stato nel tempo oltre che interprete anche regista e produttore. Nel 1971 è passato dietro la macchina da presa e insieme a Uri Zohar ha realizzato "Un uomo in vendita", di cui è stato anche protagonista e sceneggiatore e che gli è valso la candidatura all'Orso d'oro al festival di Berlino. Nel 1990 ha ricevuto la seconda candidatura all'Oscar grazie al film "Il campo" di Jim Sheridan. seguono poi i film "Gli Spietati" (1992) di Clint Eastwood, "Giochi di potere" (1992) di Phillip Noyce, "Ricordando Hemingway" (1993) di Randa Haines, "Il senso di Smilla per la neve" (1997) di Bille August, ma soprattutto è stato l'imperatore Marco Aurelio in "Il Gladiatore" (2000) di Ridley Scott, l'Abbate Faria in "Il Conte di Montecristo" (2002) di Guy Pearce e il professor Albus Dumbledore nei primi due film sul maghetto più famoso del mondo: "Harry Potter e la pietra filosofale" (2001) e Harry Potter e la camera dei segreti" (2002, uscito postumo), entrambi di Chris Columbus. Nel 1987 ha ricevuto la laurea ad honorem dall'Università di Scranton, dove ha tenuto dei corsi sull'Arte del Teatro. Affetto dal morbo di Hodgkin, muore nell'ottobre del 2002.