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Harry Potter vola verso il gran finale

Con "Harry Potter e i doni della morte - Parte 2" si conclude la saga cinematografica e letteraria più amata di tutti i tempi. Un evento elettrizzante, ma temuto allo stesso tempo

Harry Potter e i Doni della Morte: Parte 2 - Ralph Fiennes e Daniel Radcliffe

12.05.2011 - Autore: Marco Triolo
Attesa è una parola che non arriva nemmeno lontanamente a definire il sentimento che ora stanno provando tutti i fan di Harry Potter sparsi per il mondo. Il successo di questo franchise senza precedenti – sette libri tradotti in sessantasette lingue, e altrettanti film che hanno finora incassato più di sei miliardi di dollari in totale – non sembra volersi arrestare. Non stupisce, dunque, che la Warner abbia deciso di dividere in due il capitolo finale, “Harry Potter e i doni della morte”, una mossa seguita subito dopo dalla saga di “Twilight” con l'ultimo episodio, “Breaking Dawn”. Una tattica che, per quanto stiano cercando di darci a bere il contrario, ha ben poco a che fare con la complessità del testo originale (dopo tutto, il libro più lungo, “Harry Potter e l'Ordine della Fenice”, è stato adattato nel film più breve) e molto con le tasche dei produttori.

Daniel Radcliffe in una scena

Eppure, Daniel Radcliffe difende la decisione: “Non avremmo mai potuto adattarlo in un solo film – ha dichiarato – Tutti i libri dal 'Calice di fuoco' in avanti erano voluminosi, ma in ciascuno era possibile tagliare porzioni senza intaccare la storia principale. Ne 'I doni della morte' non ci sono sottotrame, la storia è una sola ed è impossibile perdere anche una pagina”. Al di là delle teorie complottistiche, i dati oggettivi ci dicono che la critica non ha amato eccessivamente la scelta di non sintetizzare il testo: il risultato a molti è parso noioso e lento, un problema non da poco in un film che promette avventura e magia. La maggior parte dei fan, invece, sembra aver apprezzato, ma d'altra parte quando si ama un romanzo è difficile tollerare i tagli, e si tende a dimenticare che film e letteratura sono due media molto diversi tra loro.

I protagonisti di Harry Potter

E' innegabile, comunque, che la venuta di “Harry Potter e i doni della morte – Parte 2” sia un evento unico nella storia del cinema: per la prima volta, si chiude un franchise multimediale che ha proceduto di pari passo tra libri e film, e seguito le star principali dalla tenera età fino agli anni della maturità. Daniel Radcliffe, Rupert Grint ed Emma Watson avranno il loro bel daffare a sopravvivere alla fine di una serie che li ha svezzati e cullati, proteggendoli dalla dura realtà del mondo esterno. La Watson si prepara ad apparire in “My Week with Marilyn”, a fianco di Kenneth Branagh, mentre Radcliffe ha in serbo l'horror “La donna in nero”, prodotto dalla rinata Hammer. Il loro futuro, da qui in poi, è tutto da scrivere.

I loro feroci avversari, guidati da Voldemort

“Concludere la saga è stato triste – commenta Emma Watson – perché ho lasciato molte persone con cui sono cresciuta, ma d'altra parte non vedo l'ora di scoprire cosa mi riserverà il prossimo capitolo della mia vita. Sono passati dieci anni ormai, e credo sia tempo di passare ad altro”. Come detto, un'esperienza totalizzante: “E' difficile tentare di spiegare quale effetto tutto ciò abbia avuto su di me, perché la serie mi ha resa quello che sono. Sono cresciuta dentro al ruolo di Hermione”. Un senso di chiusura che avvolge come un sudario il mondo creato da J.K. Rowling: “Tutti quanti muoiono, c'è così tanta morte! – rivela Radcliffe – In questo il film è molto fedele al libro. Non è come l'A-Team, dove si sparano migliaia di proiettili e nessuno rimane ucciso. E' praticamente un film di guerra”.

Harry Potter e i doni della morte – Parte 2” uscirà nei nostri cinema il 13 luglio, distribuito dalla Warner Bros.

Per saperne di più:
Il trailer di Harry Potter e i doni della morte Parte 2
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Prima scena dal gran finale
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Pro e contro