Effetti collaterali

Effetti collaterali

Proprio quando suo marito, dopo quattro anni di pena per insider trading, viene scarcerato, la giovane Emily cade nuovamente preda di una brutta depressione. Dopo un maldestro tentativo di suicidio, finisce in cura da uno psichiatra, che per aiutarla le prescrive dei farmaci. Gli effetti collaterali, però, si fan sentire forti, ed Emily finirà per l'accoltellare il marito durante uno stato di sonnambulismo. Il suo medico si darà da fare per non farla condannare per omicidio, ma anche ottenuta l'infermità mentale le cose si andranno complicando sempre di più.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Side Effects
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
M2 Pictures
USCITA CINEMA
01/05/2013
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2013

Che sia stato durante la realizzazione di Contagion che Steven Soderbergh ha avuto l'idea di sviluppare un altro aspetto di una ipocondria su scala mondiale alla quale è difficile restare indifferenti? E' vero che il regista di Atlanta è da sempre un tipo prolifico, ma – nonostante la media di oltre un film all'anno e il prossimo Behind the Candelabra, sulla vita del controverso Liberace, prodotto dalla HBO e selezionato al Festival di Cannes – è davvero difficile non collegare alla pandemia raccontata nel 2011 questo thriller medico nel quale si mescolano ataviche paure e moderna sfiducia nell'istituzione medica.

Il regista di Erin Brokovich continua, quindi, a scavare nella nostra paranoia per trovare un terreno fertile e bendisporci alla sua nuova creazione, in precario equilibrio tra una costruzione troppo articolata per risultare solida, e che si basa sull'accettazione delle eccezioni del caso, e un intreccio comunque fantasioso dal ritmo crescente.

Lo stile è il suo, riconoscibile, nell'alternanza di riprese lente e inquadrature dal fuoco diseguale, ma la prova è una delle più riuscite, grazie a una scrittura 'concentrica' in movimento da uno a l'altro dei suoi protagonisti, uniti l'uno all'altro da una trama quasi 'spy' costruita su temi molto vicini a un pubblico moderno.
La crisi, e l'accettazione per necessità di uno status di 'cavia', ma anche le lobby, gli interessi delle industrie – qui farmaceutiche – tutto dà corpo all'intreccio ordito da un Jude Law sempre più in forma nelle sue ultime prove; qui sostenuto da una Rooney Mara che si conferma perfetta per certo tipo di personaggi (ma che aspettiamo si confermi in ruoli più distanti da sé).

Una regia un po' retorica e prevedibile non toglie pregio al film, evidentemente costruito per il grande pubblico, al quale probabilmente lo 'spiegone' finale potrebbe apparire superfluo, tanto ogni cosa è talmente chiara da rendere l'epilogo poco realistico.

di Mattia Pasquini