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John Travolta difende Scientology: “Mi ha aiutato nei momenti difficili”

L'attore ha risposto alle accuse mosse dal regista Alex Gibney nel documentario HBO Going Clear

John Travolta

08.04.2015 - Autore: Marco Triolo
John Travolta ha parlato della sua fede in Scientology nel corso di un'intervista al quotidiano Tampa Bay Times, in risposta all'uscita di un documentario HBO, Going Clear: Scientology and the Prison of Belief, che indaga sui lati più nascosti e oscuri della setta di Ron Hubbard. Diretto da Alex Gibney, regista di The Armstrong Lie (che noi abbiamo intervistato a Venezia), il film esamina anche il ruolo di Travolta e Tom Cruise all'interno della setta, e la disparità di trattamento tra i membri che donano grandi somme di denaro e il resto dei fedeli. 
 
Sono così felice della mia esperienza con Scientology negli ultimi quarant'anni, che non ho davvero nulla da dire su un documentario così risolutamente negativo. Ho attraversato periodi durissimi e Scientology è stata così buona con me che non potrei mai attaccarla”. Travolta si riferisce molto probabilmente alla morte improvvisa di suo figlio Jett nel 2009. “Ho aiutato così tante persone a superare momenti duri, perdita di figli, persone amate, malattia. Ho usato le tecniche di supporto per aiutarli e ha sempre funzionato. Dunque, perché mai dovrei vederla da un punto di vista negativo? Sarebbe un crimine per me”.
 
Ma secondo Gibney il vero crimine sarebbero i maltrattamenti e abusi a cui sono sottoposti molti dei membri, come ad esempio Spanky Taylor, ex amico di Travolta che è uno dei testimoni chiave del film, e sostiene di essere stato costretto a lavori forzati mentre Scientology si prendeva malamente cura di suo figlio appena nato. Ma Travolta controbatte: “Non ho mai vissuto nulla di quello che dicono le voci, quindi perché dovrei affermare cose non vere? Non avrebbe senso, e credo non lo avrebbe nemmeno per Tom”. Ma Gibney ha attaccato esplicitamente l'omertà di Cruise riguardo la setta: “Trovo scioccante il fatto che Cruise non denunci, o almeno non tenti di indagare. Intasca denaro e privilegi dai suoi numerosi fan e l'idea che permetta che i deboli vengano presi di mira mi sembra riprovevole”.