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Joaquin Phoenix, Playboy e l'infanzia in una setta…

L'attore si racconta e spiega alcuni suoi indimenticabili eccessi pubblici

The Master - Joaquin Phoenix

13.11.2014 - Autore: Mattia Pasquini
Da tempo Joaquin Phoenix ha creato una immagine di se' un po' sui generis, un personaggio scontroso, scostante, spesso antipatico, soprattutto con chi si trova a dovercisi rapportare per questioni lavorative e legate ai nuovi film che di volta in volta presenta al pubblico e alla stampa. Finalmente, invece, con il numero di dicembre di Playboy potremo scoprirlo diverso, o quanto meno conoscerlo meglio grazie ad alcune sue confidenze che gia' sono state anticipate...

In primis, quelle relative alla sua infanzia, passata nella setta dei 'Children of God', della quale i suoi genitori erano devoti. "Quando la gente ne parla c'e' sempre qualcosa di vagamente accusatorio; ma io penso che da parte dei miei genitori ci fosse grande innocenza. Credevano veramente, secondo me pensavano di aver trovato una comunita' della quale condividevano gli ideali". Con loro -  e il fratello River, scomparso nel 1993 per una overdose - viaggio' per il Sud America, almeno fino a che non decisero di lasciare la setta, disincantati, quando "capirono che c'era qualcosa di piu'". "Ho sempre pensato che ci fosse qualcosa di strano e ingiusto", conclude l'attore in merito.

Prima di passare a parlare di situazioni piu' recenti, come quelle legate alla lunga 'promozione' del mockumentary di Casey Affleck Io sono qui!, su tutte la terribile partecipazione al Late Show with David Letterman del 2009. "Non era nello scherzo - ammette oggi l'interprete di Lei e del prossimo Vizio di forma di Paul Thomas Anderson (grazie al cui The Master Phoenix ha ottenuto l'ultima delle sue tre Nomination all'Oscar come miglior attore protagonista) - ma David Letterman e' uno dei tipi piu' abili della televisione, difficile che non capisca cosa succede".

Una esperienza "liberatoria", nel complesso, quella dell'intero film, vissuto "senza rete", senza il naturale supporto che normalmente a chi sta recitando viene concesso… "Capisco che la gente si sia sentita infannata, l'avrei fatto anche io. E capisco il loro mettersi sulla difensiva. Ma spero che oggi tutti sappiano che non era nostra intenzione attaccare nessuno se non noi stessi".

"Quello che so - conclude Joaquin, parlando del proprio diventare adulto e invecchiare - e' che sono stato fortunato, e continuo a esserlo. Piu' invecchio e piu' scopro di non sapere nulla. Sto cercando di migliorare il mio essere aperto e disponibile verso il mistero che mi circonda".