War Horse

War Horse - Locandina

Una incredibile quanto inconsuta amicizia si sviluppa tra il giovane Albert e il suo cavallo Joey alla vigilia della Prima Guerra Mondiale. Purtroppo l'arrivo del conflitto costringe i due a separarsi quando il padre del ragazzo vende l'animale all'esercito perché venga utilizzatoin battaglia. Ma mentre Joey continua a sognare di tornare dal suo amico pur sui campi di battaglia, il suo passaggio e la sua 'conoscenza' cambiano la vita di molte delle persone che si imbattono in lui. Prima di arrivare a una conclusione emozionante, al termine di una catena di incontri di ogni tipo e di ogni schieramento.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
War Horse
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
SITO UFFICIALE
DISTRIBUZIONE
Walt Disney Pictures
DURATA
146 min.
USCITA CINEMA
17/02/2012
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2012

Il rapporto tra Steven Spielberg e la guerra È di lunga data. GiÀ altre volte il regista americano si È
occupato della storia del Ventesimo Secolo e delle ripercussioni che i
suoi eventi hanno tuttora: dallo sbarco in Normandia di “Salvate il soldato Ryan” ai campi di concentramento di “Schindler's List”, alle serie TV “Band of Brothers” e “The Pacific”, Spielberg ha toccato da piÙ lati il secondo conflitto mondiale. Ma finora non era mai tornato indietro fino al primo.



La Prima Guerra Mondiale non È molto frequentata al cinema. I motivi
potrebbero essere molteplici: principalmente, un blockbuster ha bisogno
di un cattivo, e i Nazisti sono i cattivi per eccellenza. La Grande
Guerra era invece molto piÙ ambigua negli schieramenti e nelle
motivazioni, e soprattutto fu decisamente meno spettacolare, dato il
ricorso ad armi ancora primitive come baionette e moschetti. Ma,
storicamente, non È meno importante: fu in conseguenza di questo
tumultuoso periodo che vennero gettate le basi per l'ascesa di Hitler.
Finalmente, Spielberg ha deciso di trattare questo conflitto,
filtrandolo attraverso la prosa di Michael Morpurgo, autore del romanzo da cui questo “War Horse” È tratto.



Leggete la nostra intervista a Steven Spielberg.



La storia È puro Spielberg: il giovane Albert Narracot (Jeremy Irvine) viene separato dal suo amato puledro Joey, acquistato da un militare (Tom Hiddleston)
e portato sul fronte. Entrambi attraverseranno un'odissea nel mezzo di
campi di battaglia e trincee, per cercare di ricongiungersi. Spielberg infonde la sua magia al film, una ricetta ormai consolidata in cui si mescolano la grande maestria nel racconto propria dell'autore di “Indiana Jones” con la bellezza della fotografia di Janusz Kaminski e le funzionali – a tratti emozionanti – musiche di John Williams. La prima parte del film È coinvolgente, classica senza scadere nella retorica e puntuale nel descrivere la famiglia contandina di Albert (composta da papÀ Peter Mullan e mamma Emily Watson)
e la nascente amicizia tra Albert e Joey. Il crescendo prosegue nelle
prime sequenze ambientate in guerra, con una fantastica carica
dell'esercito britannico attraverso un campo di granturco.



Poi il ritmo si spezza lievemente, nel continuo girovagare di Joey da un
padrone all'altro, che porta all'introduzione di una serie di
personaggi che si vedono troppo poco perchÉ lo spettatore vi si
affezioni. Ma il vero problema È un altro, e non dipende da Spielberg:
in una mossa incomprensibile, i responsabili del doppiaggio hanno deciso
di far parlare tra loro i tedeschi con accento tedesco troppo forzato.
Risultato: le scene ambientate tra le fila dell'esercito teutonico sono
insostenibili. Il film ha qualche problema di suo, ma i “crucchen” danno
il colpo di grazia alla parte centrale.



War Horse” si riscatta con un bel finale commovente, ma infine
È un'opera minore per un regista che quest'anno ci ha stupiti con
l'ottimo “Le avventure di Tintin”. Oh beh, non tutte le ciambelle riescono col buco.



di Marco Triolo