Total Recall - Atto di forza
Remake del film di Paul Verhoeven, tratto ancora una volta da un racconto di Philip K. Dick. Benvenuti da Rekall, la compagnia che pu? trasformare i vostri sogni in veri e propri ricordi. Per Douglas Quaid (Colin Farrell), operaio edile, sposato e innamorato della bellissima moglie (Kate Beckinsale), il viaggio virtuale ? la vacanza perfetta per staccare dalla una vita frustrante; i ricordi di una vita da agente segreto potrebbero essere proprio quello che fa per lui. Durante la procedura per?, qualcosa va storto e Quaid diventa un ricercato. In fuga dalla polizia, finita nelle mani del leader del mondo libero Chancellor Cohaagen (Bryan Cranston), Quaid conosce una ribelle (Jessica Biel) e si unisce a lei con lo scopo di trovare il capo della resistenza sotterranea e fermare Cohaagen. La linea tra fantasia e realt? si assottiglia e il destino del mondo oscilla nel momento in cui Quaid scopre la sua vera identit?, il suo vero amore, e il suo destino.
In sala cala il buio e sullo schermo appare la scritta “Original Film”.
Al di là che si tratti del nome della compagnia che ha prodotto questo Total Recall – Atto di forza, l'ironia è amara e suona come una chiamata alle armi: Hollywood, riprendi il controllo e smettila con i remake!
Total Recall – Atto di forza cade perfettamente nel cliché del remake
inutile, fatto solamente per investire su un'idea che ha già funzionato
in passato e che quindi non rappresenta un rischio economico. È un progetto nato in una sala conferenze,
dove dei tizi in giacca e cravatta si sono seduti intorno a un tavolo,
hanno discusso di “target” e “asset”, sfogliato un paio di grafici e
preso una decisione. Che non ha nulla a che fare con arte, originalità,
cinema.
Quando il progetto fu annunciato, si era parlato di “un nuovo adattamento del racconto di Philip K. Dick”. Tutte chiacchiere: Total Recall 2012 è estremamente derivativo, e non solo dall'originale con Arnold Schwarzenegger, ma da altri adattamenti celebri di Dick come Blade Runner, di cui copia buona parte delle scenografie, e Minority Report, da cui riprende lo schema dell'uomo in fuga. Già, perché qui Douglas Quaid (Colin Farrell), operaio che scopre di essere in realtà un agente segreto ribelle, scappa per tutto il film insieme alla bella Melina (Jessica Biel).
Niente Marte, niente mutanti, niente Quato: solo un susseguirsi di scene d'azione dirette male dal solito Len Wiseman,
uno che probabilmente non saprebbe neanche dare le indicazioni per
strada, tanto è negato nel gestire lo spazio dei suoi film. La
confezione è impeccabile, per carità: milioni di dollari sventolano ad
ogni fotogramma, con le suddette scenografie di Patrick Tatopoulos che, per quanto praticamente identiche a quelle di Syd Mead (compresi gli ombrellini con cui i passanti si riparano dall'incessante
pioggia!), sono effettivamente spettacolari. Con un paio di idee
vincenti: i palazzi alla Escher e l'ascensore che attraversa il nucleo
della Terra, con tanto di inversione di gravità.
Il nuovo Atto di forza è insomma Atto di forza senza tutte le cose che lo rendevano divertente:
la violenza sopra le righe, le spacconate di Schwarzenegger, il
luridume da exploitation misto ai milioni di dollari di budget. Il film
di Wiseman sta a quello come i Puddle of Mudd stanno ai Nirvana: prende
belle idee e le ripulisce per farle ingerire al grande pubblico, senza
che nessuno si senta offeso.
Di Marco Triolo