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A Las Vegas con Nathan

Nathan dice addio alla serie Misfits cacciandosi nei guai a Las Vegas. L'articolo contiene spoiler

Robert Sheehan

26.10.2011 - Autore: Alessia Laudati
Misfits terza stagione è appena partito in Inghilterra con un unico grande assente. Il riccioluto e demente “disadattato” Nathan Young, un folletto Puck contemporaneo dalla mimica facciale plastica e dalla parlatina inarrestabile. L’attore, Robert Sheehan come già annunciato qui da Film.it, ha abbandonato la serie lasciando un grande vuoto che solo la verve di Misfits 3, potrà sapere come superare. Ma Nathan per fortuna non può sparire nel nulla, inghiottito dal buio catodico.

Ed è per questo che l’emittente ha prodotto un web episode di otto minuti per dire addio al personaggio e riprendere le fila della stagione in partenza. Nessuno meglio di Nathan poteva passare il testimone al nuovo arrivato, Rudy (Joseph Gilgun), ribattezzato il ruvido, per via del volto estremamente aspro e l’accento strascicato di un hooligan del nord. La puntata, dal titolo Vegas Baby, in rete dal 15 settembre, ritrova Nathan fuggito a Las Vegas per un grande colpo, complice un nuovo potere e i piani macchinosi e malvagi di sempre. Questa volta però al suo fianco, invece degli amici del servizio civile, ritroviamo Marnie, la buffa ragazza adottata da Nathan, e Nathan jr. il figlio che il riccioluto pazzoide ha deciso di crescere. Bonnie e Clyde, con il figlio al seguito sono a Las Vegas per svaligiare il casinò e darsela a gambe, con la proverbiale faccia di bronzo di Nathan a coprire e portare a termine le malefatte. Qualcosa va storto, nel più che fallibile piano, e un inseguimento si conclude con una telefonata dietro le sbarre, trait d’union tra il vecchio misfit e il nuovo membro della gang.

L’episodio profuma di addio in ogni angolo a partire da Nathan in versione più adulta, ma sempre provvisto di presunzione demenziale che lo fa apparire come un perfetto ma simpatico deficiente. Manca il ritmo, mancano i palazzoni industriali e l’Inghilterra fumosa della periferia, ma ringraziamo gli autori per aver concesso ai fan un distacco più graduale dal personaggio, nel dipingerlo improvvisamente cambiato e lontano dai palazzoni grigi dove eravamo abituati a vederlo scimmiottare. Messi da parte i fazzoletti, passato il momento di silenzio sulla tomba mediatica di Nathan Young, riparte la terza serie. The show must go on, e quindi addio Nathan, benvenuto Rudy.

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