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The Walking Dead Season Finale - La recensione

La nostra recensione senza spoiler di "Beside the Dying Fire"

The Walking Dead - Andrew Lincoln, Sarah Wayne Callies

19.03.2012 - Autore: Marco Triolo
Qui trovate la nostra gallery sui momenti salienti della seconda stagione. Ma attenzione: è piena di spoiler!

Gli zombie siamo noi.
Il gran finale di “The Walking Dead” è appena andato in onda in USA, che già è impossibile non sentire la mancanza di una delle migliori serie attualmente in televisione. Il licenziamento di Frank Darabont aveva fatto infuriare attori e troupe e terrorizzato i fan, convinti che la qualità dello show sarebbe crollata senza speranza durante la seconda stagione. E invece, colpo di scena: AMC aveva ragione. E' dura ammetterlo, ma è così, e la cosa è risultata specialmente evidente in questa seconda parte della stagione, in cui Glen Mazzara, Robert Kirkman e soci hanno finalmente preso le misure dei personaggi e ci hanno deliziato con una serie di episodi imperdibili uno in fila all'altro. Sono spariti i tempi morti della prima stagione: anche le puntate senza zombie sono state così dense di avvenimenti, momenti chiave ed inaspettate evoluzioni nei rapporti tra i protagonisti, che praticamente non ci si accorgeva dell'assenza dei morti viventi.

The Walking Dead Season Finale recensione senza spoiler - Sarah Wayne Callies, Scott Wilson e il cast

E ora questo gran finale che rimette totalmente in discussione le dinamiche, che allo stesso tempo mette su un piedistallo il vecchio motto “L'unione fa la forza” e getta su di esso una luce sinistra. Gli zombie siamo noi, dicevamo, e d'altro canto la grande rivelazione della scorsa puntata – [SPOILER] il fatto che i morti risorgano anche senza morsi [FINE SPOILER] – non fa che rafforzare il concetto. I “morti che camminano” del titolo non sono tanto quegli esseri ormai privi di intelligenza che si trascinano stanchi nelle praterie dell'America, ma i vivi stessi, devastati da un'apocalisse impossibile da processare a livello razionale. Un evento inspiegabile, che ha rimesso in discussione le basi stesse della realtà – i morti che tornano in vita – ha agito inesorabilmente sulla psiche dei superstiti, privandoli di qualunque fiducia nel futuro e, in tal modo, di una vera spinta a sopravvivere. Non resta che arrancare al meglio verso una morte certa.

The Walking Dead Season Finale recensione senza spoiler - I protagonisti della stagione due

Anche da un punto di vista prettamente tecnico, il finale di “The Walking Dead” non fa che confermare il grande livello ormai raggiunto dalla messa in scena: la regia di Ernest Dickerson è cinematografica, e l'assedio dei morti viventi toglie il fiato. La scrittura è intelligente e richiede continuamente attenzione. In particolare, quest'ultimo episodio, Beside the Dying Fire”, chiude la stagione con una struttura circolare, tornando ai luoghi che l'hanno aperta e segnata – il fienile, l'autostrada dove i nostri avevano iniziato la ricerca di Sophia. Ma il messaggio è chiaro e potentissimo: i posti saranno pure gli stessi, ma le persone sono totalmente cambiate. E poi c'è quella tirata finale da parte di uno dei personaggi principali, che gelerà il sangue nelle vostre vene e vi farà gettare ogni briciolo di ottimismo.

Ora non resta che attendere ottobre, e le ultime inquadrature della puntata dovrebbero far gioire i fan della serie a fumetti originale, perché introducono alcuni dei punti fermi della prossima stagione. Gli zombie siamo noi, ma almeno non è più la TV a renderci tali.