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The Big C

Laura Linney conquista il pubblico con la difficile scommessa di farlo ridere parlando di malattia. The Big C sbarca in prima visione su FoxLife.

The Big C

15.06.2011 - Autore: Ludovica Sanfelice
Cathy Jamison di Minneapolis è un’insegnante, una moglie e una madre un po’ inacidita da una routine ordinaria e inquadrata, scolorita in un sistema chiuso dove  ha rinunciato ad esprimere la sua creatività, permettendo all’ordine di prevalere sull’inatteso per amore di quella rassicurante e cauta condizione che lascia credere che tutto sia sotto controllo. Un marito simpatico, infantile e caciarone e un figlio insofferente e irriguardoso l’hanno poi definitivamente condannata al ruolo della donna noiosa che soffre per un divano macchiato e raccatta pedalini sporchi.

A far tremare tutto ci pensa però una scossa del quarto stadio nella scala dei melanomi, una diagnosi di cancro non curabile, una Big C che piomba nella sua vita senza chiedere permesso. La sorpresa, lo shock e la paura andrebbero elaborati, magari condivisi con le persone care, ma come? Cathy ha poco tempo a disposizione e poca voglia di chiudersi in una stanza buia a rammaricarsi, preferisce liberarsi dei suoi incastri, mettere momentaneamente alla porta il marito, pasteggiare a dolci e liquori, scavare una piscina in giardino in cui lanciarsi direttamente dal portico, prendere il sole nuda, dire qualche no, comprarsi un’auto sportiva, fucilarsi i soldi di un fondo pensionistico che non incasserà mai, raddrizzare suo figlio. Intendiamoci: il cancro fa schifo e nessuno vuole far credere il contrario, e sotto una prima esplosione di legittima follia, comincia ad emergere il disegno di un congedo silenzioso, seppur scomposto, che ha come obiettivo la tessitura di un nucleo familiare abbastanza solido per reggere all’impatto di quanto accadrà. E, visto che ci siamo, largo anche alla voglia di vivere, di crescere, di conoscersi davvero e di corteggiare la qualità dell’esperienza umana piuttosto che la quantità.

E’ più facile morire che far ridere, e la sfida di The Big C è proprio quella di intrattenere parlando di malattia seguendo le spinte contraddittorie di quel genere ibrido che è la dramedy. Schivando al tempo stesso derive macabre e carezze ruffiane, si prova quindi a riflettere sulla mortalità in modo fatalista. E la sottigliezza più apprezzabile di una sceneggiatura non priva di imperfezioni è nella volontà di stemperare la spontanea simpatia che la protagonista ottiene presso il pubblico per via della sua condizione, attraverso quel gesto selvaggio e aggressivo che è tacere la malattia ai suoi cari. Un atteggiamento che di divertente ha poco o niente. Perché la complessa alchimia riesca è però necessario il carisma di un’attrice sensibile, bella e intelligente come Laura Linney che riempie lo schermo e i dialoghi di umanità, e femminilità, e nostalgia, e vitalità.

The Big C (Showtime) sbarca in prima visione su FoxLife ogni martedì alle 22:45 a partire dal 21 giugno.

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