NOTIZIE

Non tutte le cospirazioni sono teorie

La AMC tenta un nuovo colpo grosso con "Rubicon", serie che, con cura maniacale per i dettagli, trova i suoi riferimenti nel genere cospirativo del cinema degli anni Settanta.

Rubicon

27.10.2010 - Autore: Ludovica Sanfelice
La AMC, bisogna riconoscerglielo, ha preso d’assalto la diligenza, e strisciando fuori dall’ombra silenziosamente ha avvicinato le luci della migliore ribalta televisiva piazzando tutti i suoi cavalli.

“Breaking Bad”, “Mad Men”, e adesso “Rubicon” e “The Walking Dead”. Titoli che dimostrano carattere e voglia di azzardare confidando in prima battuta sul prodotto di razza. Roba da far fregare le mani a tutta l’Academy of Television Arts & Sciences.

E se i primi due show vantano già un discreto palmares, gli ultimi due si propongono come leader della nuova stagione.

“The Walking Dead”, che al Comic-Con di San Diego ha sedotto in pochi minuti pubblico e critica, arriverà su Fox dal 1° novembre, a 24 ore di distanza dalla trasmissione americana, fatto che, da solo, va letto come un trionfo.

“Rubicon” invece, dopo aver debuttato negli Stati Uniti alla fine di giugno, precederà il lancio internazionale degli zombie di poche ore andando in onda in prima visione assoluta su Joi da giovedì 28 ottobre alle 21:00.

La serie rinnoverà sui nostri schermi i fasti del genere cospirativo tanto in voga negli anni Settanta grazie a opere come “I tre giorni del Condor” e “Tutti gli uomini del Presidente”, pellicole dallo sviluppo lento e dalla trama complessa, capaci di intrecciare con sapienza spionaggio, politica e thriller.

Ma torniamo ad oggi. Il protagonista della nostra storia è Will Travers (quel James Badge Dale che abbiamo amato in The Pacific), analista al servizio di un think tank newyorchese che fa capo ad un certo David Hadas, un uomo ossessionato dalle superstizioni e da una particolare avversione per il numero 13. Disgraziatamente, proprio questo numero maledetto finirà per tormentare anche Travers quando il suo capo resterà vittima di un incidente ferroviario dopo aver lasciato la propria auto in un parcheggio. Al posto 13. Strano il caso.

Will, ormai promosso alla guida della società, porterà avanti un’indagine ufficiosa sulle cause della morte di Hadas. Le sue ricerche si allacceranno ad altre strane coincidenze contenute in alcuni cruciverba che spingeranno Will a sospettare che l’associazione politica non governativa per cui lavora è in realtà una società segreta con fini cospirativi capace di manipolare eventi su scala mondiale. A questo aggiungiamo che Will ha perso moglie e figlia negli attentati dell’11 settembre. Può bastare?

Il titolo “Rubicon” fa riferimento al fiume che Cesare valicò nel 49 a.C. scatenando una guerra civile e metaforicamente rappresenta un punto di non ritorno: quello sorpassato da Will…

Droga, pubblicità, morti viventi e adesso anche cospirazioni dimostrano come la AMC giochi a tutto campo sgombrando i palinsesti da ogni tentazione di replicare i propri successi e standardizzarli in formule rassicuranti. Difficile chiedere di meglio.