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Melodramma che peccato...

Nella fiction d'autunno di Mediaset, la coppia formata da Gabriel Garko e Manuela Arcuri torna con "Il peccato e la vergogna".

Il Peccato e la Vergogna

10.07.2010 - Autore: Elisabetta Tirabassi
A chiudere le proiezioni del Roma Fiction Fest è stato “Il peccato e la vergogna”, prodotto di punta della programmazione autunnale di Mediaset.

In sala il cast al completo che, presentato come nelle grandi occasioni, si raduna sulla scena a partire dai registi Luigi Parisi e Alessio Inturri. Gabriel Garko, Manuela Arcuri, Giuliana De Sio e Francesco Testi, i quattro protagonisti, ringraziano il pubblico e parlano per alcuni minuti del film tv in sei puntate prodotto dalla Ares Film, della profondità dei temi trattati e dell’idea di dipingere uno spaccato del periodo più cupo della storia italiana. Garko ci tiene a sottolineare che non è cattivo come il suo personaggio (lo speriamo bene!) e che si augura che lo odieremo tutti, l’Arcuri spera sul serio che sia il suo personaggio di svolta e tesse le lodi di Carmen Tabacchi, donna coraggiosa e forte.

Tra sorrisi e tanti ringraziamenti, finalmente alle 22:00 ha inizio la proiezione e sin dalla sigla è chiaro l’intento di riallacciarsi a prodotti come “L’onore e il rispetto”: lo stile e persino il montaggio sono praticamente identici. D’altra parte “Il peccato e la vergogna” era un’idea del defunto Salvatore Samperi e i suoi successori sembrano proprio aver voluto seguire i suoi passi e mantenere un legame tra queste produzioni, non solo nella scelta del cast. Fotografia, regia, montaggio ricordano quindi da vicino tutta l’ultima produzione di Samperi e una delle poche cose che sembrano distinguere i lavori è appunto l’ambientazione.

Dopo aver seguito le gesta di una famiglia mafiosa tra gli anni Cinquanta e Sessanta, questa volta ci spostiamo negli anni Quaranta, nel periodo della promulgazione delle leggi razziali in Italia. Nito Valdi (Gabriel Garko) è un ragazzo cresciuto in un orfanotrofio, abbandonato a circa sei anni da sua madre. Ormai adulto e psicologicamente assai fragile, diventa lo scagnozzo di un malavitoso romano e mentre sta facendo “un lavoretto” per il capo, incontra Carmen Tabacchi e l’associa istintivamente alla madre che lo ha abbandonato. Se ne innamora pazzamente e cerca in tutti i modi di conquistarla. La donna ne rimane ben presto affascinata, ma l’amore nato per l’uomo si tramuta subito in odio quando Carmen scopre che è stato Nito a massacrare suo padre. Da questo momento in poi, sullo sfondo dell’Italia fascista, i due daranno il via una lunga relazione malata e perversa fatta di vessazioni e violenza in cui Nito cercherà di rovinare la vita alla donna che lo ha rifiutato e abbandonato come fece sua madre tanti anni prima.

Come molti lavori della Ares Film per Mediaset, anche “Il peccato e la vergogna” è strutturato in modo da fare del melodramma e delle sue tecniche narrative il metodo principe per tenere attaccati i telespettatori alla sedia. Un storia complessa che si sviluppa in molti anni, spesso con un’ambientazione storica, l’utilizzo di attori, famosi e amati dal pubblico (al di là delle loro effettive capacità recitative), supportati da un cast dove spiccano vecchie glorie della tv in grado di sostenere il peso della narrazione, musiche lacrimevoli e un certo gusto perverso per il basso sentimentalismo. Queste sono le armi usate da “Il peccato e la vergogna” per creare un prodotto cucito su un certo tipo di spettatore, magari un po’ in là con gli anni e di sesso femminile, non tanto interessato al valore artistico del prodotto, quanto alle emozioni che riesce a suscitare, anche solo con un bel primo piano di Gabriel Garko.

“Il peccato e la vergogna” andrà in onda in prima serata su Canale Cinque in autunno.
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