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Melrose Place, la vendetta

Il Telefilm Festival presenta il nuovo "Melrose Place". Lo abbiamo visto per voi.

Melrose Place

08.05.2010 - Autore: Ludovica Sanfelice
Il “Melrose Place” creato da Darren Starr e Aaron Spelling negli anni Novanta era nato come uno spin off per adulti del fenomeno “Beverly Hills 90210” e, nelle intenzioni dei produttori, avrebbe dovuto raccontare la vita dei giovani dopo il college. Gli ascolti zoppicanti hanno però concorso a cambiare la storia di quella serie riadattando la formula a soap opera peccaminosa. Così il gruppo di trentenni iniziò a drogarsi, alcolizzarsi, prostituirsi, tradire, ricattare, vendicare, discriminare, impazzire, odiare e magari tentare di uccidersi a vicenda all’interno di un condominio di West Hollywood con l’aria spagnola e la piscina, secondo le indicazioni di un copione ogni giorno più esasperato, perverso e truce che se ne infischiava della verosimiglianza. Questa correzione produsse ottimi risultati e infondo creò qualcosa di oltraggiosamente nuovo, a tratti avanguardistico, che può vantare tra i suoi momenti più alti la scena apocalittica dell’esplosione del condominio maledetto. Per carità navighiamo nelle acque melmose dell’eccesso, ma intanto la perfida Amanda si è andata trasformando in una reliquia pop.

La notizia di un re-boot della serie, all’interno di una maxi-operazione che ha promosso anche il seguito di “90210”, suonava insomma quasi come una buona idea. E le intenzioni di virare le atmosfere del vecchio serial in chiave più noir mantenendosi nei binari della soap offriva qualche speranza. La CW, network che ha tentato l’assalto alla diligenza, ha però l’originale capacità di fissare ogni guizzo di fantasia e tramutarlo in sasso.

Prendiamo la nuova story-line ad esempio. Sidney Andrews (Laura Leighton) che era morta stecchita nella quinta stagione del vero Melrose Place (avevate capito male: solo un grosso equivoco!) adesso torna tutta arzilla nel nuovo show dove funziona da punto di raccordo dei nuovi inquilini del condominio che però, brutti ingrati, la fanno fuori -stavolta davvero, credo- nell’episodio pilota (nelle altre puntate apparirà nei flashback). Unica nota positiva: il suo cadavere galleggia in piscina evocando vecchi fantasmi. Torna con lei pure Michael Mancini (Thomas Calabro) che nel frattempo non ha dovuto fare lo sforzo di risorgere, ma in compenso ha scoperto le meraviglie del lifting. Poi più avanti arriveranno, Josie Bissett (Jane Andrews), Daphne Zuniga (Jo Reynolds) e Heather Locklear, anche se sugli interventi che il suo volto ha subito preferiremmo non esprimerci.

Occupiamoci però della trama: proprio l’omicidio di Sidney getta un’ombra di sospetto su chiunque abiti lo stabile e il compito della prima stagione sarà dimostrarci che nessuno è come sembra, e che tutti avevano un interesse a vederla morta. Cristallino. Con una certa velocità veniamo dunque scaraventati nelle atmosfere ambigue della storia ma i personaggi purtroppo recitano pessime battute e con quell’aria patinata e gli occhi spiritati risultano, uno per un uno, orribilmente piatti. E’ tutto inutile l’incantesimo della CW ha colpito ancora e gli spettatori americani che intendevano dare una chance alla serie hanno abbandonato in massa la trincea. Resiste solo un gruppetto di un milione di anime che probabilmente dovrà presto rassegnarsi alla quasi certa cancellazione. La sentenza arriverà a fine maggio.