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An English Man In USArmy

Il protagonista di Homeland incontra il pubblico di Londra. Film.it era lì.

Damian Lewis

01.02.2012 - Autore: Giacomo Cannelli
La prima stagione di Homeland (qui la nostra recensione) si è chiusa nel migliore dei modi: successo di critica, pubblico e due Golden Globe nel cassetto (Miglior attrice, Claire Danes, e Miglior serie drammatica)

In occasione dell’anteprima londinese dello show, ospitata nel prestigioso teatro Princess Anne Theatre al Bafta, il pubblico ha potuto incontrare il protagonista della serie, Damian Lewis. A moderare l’incontro la giornalista televisiva inglese Grace Dent.

Complimenti innanzitutto, Homeland è un successo, consacrato dai due Golden Globe vinti. Ti è dispiaciuto essere rimasto a bocca asciutta? (Lewis era candidato come miglior attore, NdR)
No...non mi interessano i premi (ride). No, seriamente, credo che la miglior risposta l’abbia data Kenneth Branagh. “I premi possono essere tremendamente importanti, quanto completamente inutili”

A quanto pare Homeland è lo show preferito di Obama, lo sapevi?
Si, l'ho sentito dire. E' uscito un articolo sul NyTimes che raccontava questo aneddoto. Mi pare che lo abbia scritto Maureen Dowd.
Se non sbaglio ci dovrebbero essere anche i Clinton  tra i fan della serie. A quanto pare tutti vogliono un boxset  di Homeland nei piani alti dell’amministrazione americana. Abbiamo avuto moltissime richieste. Guardano quello che piace al loro capo! (risate)

Non vorrei fare troppi spoiler, per chi ancora non ha visto nulla...
Probabilmente l'hanno già scaricato tutti da internet! (risate)

Quale credi sia il segreto di questo successo?
Devi avere un attore di colore (riferendosi all’altro attore inglese della serie David Harewood) e un roscio. (ride)

A dispetto dei personaggi da lui interpretati, Damian Lewis si dimostra un grande intrattenitore, battuta sempre pronta e grande feeling con il pubblico.

La serie è un adattamento della serie israeliana Hatufilm serie scritta e diretta da Gideon Raff, mentre alla versione americana hanno lavorato Howard Gordon e Alex Gansa meglio conosciuti per il successo di “24”. Quanto è stato preso dalla serie originale?
La serie originale, Hatufilm, era basata su alcune ricerche che aveva fatto personalmente. Nel particolare su come vengono trattati i militari che sono stati prigionieri nei territori. A quanto pare una volta rientrati, vengono ospitati in campi di debriefing e trattenuti li per molto tempo lontano dalle loro famiglie. Vengono interrogati nel caso possano avere notizie sensibili. Naturalmente il timore è che possano essere stati plagiati. L'idea principale, la possibilità che un militare possa essersi convertito al nemico, è stata di ispirazione ma poi la storia si evolve in modo completamente diverso.

Cosa hai pensato appena hai visto lo script, quali sono state le tue prime impressioni?

E' sempre eccitante sapere che ti hanno inviato un nuovo script. Non stai nella pelle, poi lo leggi e dici "oh…": sei deluso. Non è stato il caso di Homeland. Ho capito subito che mi trovavo davanti a un ottimo prodotto. E' molto ambizioso e si può capire già dal primo episodio. La cosa che mi ha attirato è la sfida di trattare argomenti così delicati in uno show di 50 minuti. Fin dal primo episodio la serie è densa di tematiche diverse, sia dal punto di vista degli eventi che dei personaggi. Qualcosa che difficilmente si trova da queste parti (in UK, NdR).
 
Parliamo del casting di Homeland. Chi è stato preso per primo?
Credo che Claire Danes sia stata la prima e poi Mandy Patinikin. In un primo momento per il ruolo di mia moglie era stata scelta un'altra attrice ma non voglio dire il nome perchè la sua sostituzione non è dipesa dal fatto che non fosse brava (l’attrice a cui si riferisce è la scozzese Laura Fraser). E' stata fantastica nel pilot, ma non ha convinto gli executive, che non erano ancora certi su come dovesse essere il personaggio. Dopo la fine delle riprese siamo quindi dovuti tornare sul set per altre 3 settimane per rigirare tutte le scene con Morena Baccarin che ha poi interpretato mia moglie. (attrice già vista in V, il remake televisivo di Visitors)

Il personaggio interpretato da Claire Danes, Carrie, è una donna mentalmente instabile, nel particolare soffre di un disturbo bipolare, Che peso ha questo elemento nella storia?
Se non sbaglio la sorella di uno degli  sceneggiatori è affetta da questo disturbo. All'uscita della serie è uscito un articolo sul NyTimes che diceva quanto questo ruolo fosse importante per informare le persone su un tipo di disturbo poco conosciuto. E' difficile trovare show televisivi in grado di proporre un ritratto così realistico di questa condizione. 
Qualcuno potrebbe pensare che sia stato solo un trucco per attirare l'attenzione e  sicuramente il suo disturbo crea una sorta di instabilità anche nello spettatore, che non sa mai se fidarsi o no della protagonista, ma credo che gli sceneggiatori siano stati molto bravi nel raccontare il suo stato con la giusta sensibilità e questo è man mano più chiaro con il progredire della serie.

Parliamo del tema. Il tradimento, per di più da parte di un Marines, simbolo del “semper fidelis”. Non avevate paura che negli USA avrebbero potuto non apprezzare un argomento così anti-americano?
Credo che rispetto alla serie "24", che ha rappresentato un po' lo spirito repubblicano, una sorta di reazione mascolina all'attentato alle torri gemelle, Homeland abbia un approccio più di "sinistra" nel raccontare il post undici settembre. Oggi le cose sono diverse, ora sappiamo molto di più su come si sono svolti i fatti. Credo che lo show parta da qui, da come è cambiato il sentimento delle persone a 10 anni dall’attacco.
C’è poi un elemento da tenere in considerazione. Quando abbiamo girato la pilota, Bin Laden era ancora vivo. Poco prima della messa in onda è arrivata la notizia della sua cattura e gli sceneggiatori hanno dovuto cambiare alcune battute. Credo che sia stato un momento cruciale. Quel giorno si è chiuso un capitolo della Storia americana. E credo che questo abbia permesso al pubblico, agli americani, non dico di rilassarsi, ma di riuscire a guardare indietro con un animo diverso. Credo che se non fosse morto Bin Laden, forse sarebbe stato diverso.

Com'è stato girare le scene di tortura?    
Freddo. Molto freddo. Sono state scene molto dure da girare. Credo abbiano tagliato una scena in cui mi viene conficcato un cacciavite nella spalla. Non è stato più difficile di altre scene. Non sono uno di quegli attori che si porta il lavoro a casa. Di solito sono in quel mondo quando lavoro, ma una volta a casa dimentico tutto.

In una serie americana ci sono due attori inglesi (anche David Harewood è inglese) che ne pensi? E’ indispensabile andare negli Stati Uniti per affermarsi?
Siamo molto fortunati ad avere un accento americano credibile. In questo modo hai la possibilità di lavorare in entrambi i posti. La maggior parte della tv americana è spazzatura. Quello che abbiamo visto qui ora è la "creme" della tv americana. Ci sono cose buone in entrambe le industrie televisive (UK e USA). Non credo ci sia questa necessità di andare in USA per affermarsi. Credo sia qualcosa di attraente si, ma solo quando ti vengono offerti ruoli interessanti.

In Inghilterra però non si trovano serie di questo tipo, secondo te perchè?
Sono due posti diversi, malgrado la connessione culturale. Gli americani hanno il racconto per immagini nel loro DNA. E’ qualcosa di profondamente radicato nella loro cultura. In Inghilterra siamo molto più legati al nostro passato teatrale e questo fa si che la nostra tv sia molto più basata sulla parola, sulle “talking heads”. Non sto dicendo che qui non ci siano scrittori di talent. Tutt’altro. C’è anche un diverso approccio produttivo. In Usa si spendono 5 o 6 milioni di dollari per la sola pilota, e poi si decide se andare a avanti o no con la serie. Da noi le decisioni vanno prese quando ancora il progetto è su carta e questo ha un poi un peso sulla qualità del prodotto finale.

E’ strano sentire due inglesi parlare in questo modo della loro televisione. In fondo negli ultimi tempi la tv inglese ha sfornato prodotti di altissimo livello quali Misfits, Life on Mars, Shameless, The office, Being Human. Molte di queste serie sono state peraltro rifatte negli Stati Uniti con un discreto succeso.

Com’è stato lavorare con Alex Gansa e Howard Grant? Spesso in America si tende a non dire troppo agli attori per celare il più possibile la sceneggiatura, è successo anche a te?
Alex Gansa è stato molto collaborativo e mi ha sempre detto tutto quello di cui avevo bisogno. Ho avuto con lui una lunga conversazione prima di accettare il ruolo. Quando era chiaro che sarei stato un Marine, un simbolo così forte, un militare che ha deciso di combattere per una società libera, e che nella storia avrebbe potuto abbracciare la religione islamica, era importante per me che il mio personaggio non prendesse questa decisione come una sorta di fantoccio stile Manchurian Candidate, ma che fosse frutto di una riflessione più profonda. Sul fatto di tenere nascosti alcuni elementi del personaggio agli attori, posso dirti che in fondo qualche volta è bello non saperne troppo. Aggiunge spontaneità alla serie.

Come ti sei preparato a interpretare Brody?
Prima di iniziare ho fatto molta ricerca. Ho incontrato alcuni militari, ho letto molti libri soprattutto sulle sindromi post traumatiche di cui soffrono i soldati che sono tornati dal fronte. L'autore che mi ha dato di più è stato Brian Keenan con "An Evil Cradling". E’ uno scrittore incredibile, riesce a descrivere molto bene quello che passa nella testa di un militare, mi ha molto aiutato per ricreare lo stato mentale di Brody.

Chi sono gli Yummy Yummy Yummy? C'è un video su youtube…

Oh…Si è una band io canto. Il fatto che canti non vuol dire che sia in grado (ride). Nel sud dove abbiamo girato ci sono molti studi di registrazione, abbiamo incontrato molti producer e abbiamo messo su una band che si chiama così. Gli Yummy Yummy Yummy. E se guardate tutta la serie capirete perchè abbiamo scelto questo nome.

(Se non volete aspettare la fine della serie, o l'avete già finita e volete scoprire a cosa si riferisce Lewis troverete qui la soluzione dell’enigma.)

Ultima domanda per Damian: chi vorresti interpretare se potessi scegliere uno show attualmente in onda?

Don Draper di Mad Men. Senza ombra di dubbio!