L’idea accattivante è di raccontare il Lecter prima di Lecter, quando collaborava con l’agente dell’FBI, Will Graham (Hugh Dancy, nella foto in basso), l’uomo destinato ad acciuffarlo.
“Non c’è bisogno di rappresentarlo come un cattivo. Se il pubblico non sapesse chi è non potrebbe temere la sua trasformazione” racconta Fuller, che per la costruzione del personaggio ha scelto come riferimento la lezione di Alfred Hitchcock.
Il maestro del brivido individuava il principio fondante della suspance nella condivisione di informazioni sensibili con il pubblico che, una volta allertato in anticipo sul destino di un personaggio lasciato invece all’oscuro, soffriva per lui, e per spiegarlo a dovere amava ricorrere all’esempio della bomba piazzata sotto la scrivania di cui il protagonista dell’azione non aveva cognizione, mentre gli spettatori si (Il cinema secondo Hitchcock di Francois Truffaut).
Il fatto che il personaggio della serie si chiami Hannibal è in effetti la nostra bomba pronta a far saltare la scrivania. Non c’è perciò nessun bisogno di esagerare con le caratterizzazioni perché qui le suggestioni sono metà dello script: “Dobbiamo solo sovvertire il suo destino e dare al pubblico colpi di scena e rovesciamenti” fa notare l’autore.
Perciò Hannibal avrà le fattezze di un crime procedural affidato ad una coppia di investigatori molto distinti. Peccato che uno di loro sia un serial killer.
Fuller si è infine fatto sfuggire di aver pronte le prime due stagioni dello show che nei suoi piani dovrebbe svilupparsi in un arco di sette capitoli.
Ma il ruolo di Hannibal è ancora vacante…
