NOTIZIE

The sentinel

Nel segno di Michael Douglas e Carlo Verdone. Il 52. Festival di Taormina ha voluto aprire rendendo omaggio al nostro miglior attore-regista e al mitico Douglas, che presenta "The sentinel"

The Sentinel

12.04.2007 - Autore: Elena Dal Forno
Il suo “The Sentinel”, proiettato ieri al Teatro Greco e in uscita nelle sale italiane venerdì, di cui e’ anche produttore, è un film tutto azione, tranelli e imboscate, nella miglior tradizione del cinema d’azione americano. Ma qui ovviamente si aggiunge lo spettro del terrorismo, la psico-paranoia di continui attentati alla vita del Presidente degli Stati Uniti e la fedeltà degli agenti segreti che in 141 anni di storia non sono mai stati passibili di reati o corruzione contro il governo americano. Ma cosa succederebbe se lo fossero? Cosa accadrebbe se qualcuno all’interno di questa fitta rete di controlli e  sicurezza sfuggisse improvvisamente al suo dovere e tramasse, proprio dall’interno, un attentato alla vita del suo Capo?

Ecco, questo è in sostanza il film, condito e infarcito di scene e azioni spettacolari, di inseguimenti e sgommate, di assassini a sangue freddo, di piogge di proiettili e di esplosioni. Douglas veste i panni di Pete Garrison, un agente segreto che vent’anni prima ha beccato una pallottola per salvare la vita al Presidente Reagan e che ora è al servizio del nuovo Presidente. Un uomo tutto dedito al lavoro e alla First Lady, Kim Basinger, con cui ha  una relazione segreta. Improvvisamente, a seguito di un omicidio di un agente, viene accusato dal suo ex miglior amico e collega, Kiefer Sutherland, di essere il responsabile della rete criminale che sta complottando per uccidere il Presidente. La sua vita cambia di colpo, è un uomo in fuga che deve scoprire la verità da solo fino a quando Sutherland si convincerà della sua innocenza...

“Non prenderei un proiettile per l’attuale presidente – dichiara Michael Douglas – ma per salvare la mia famiglia si. Questo è solo un film, ma salvare la vita alle persone che ami è una cosa naturale”.

Il film era anche l’occasione per vedere all’opera l’ex casalinga disperata Eva Longoria, che tenta – è il caso di dirlo - disperatamente - la via del successo hollywoodiano lontano dal set del telefilm che l’ha lanciata. Ma se nei panni di Gabriela Solis la Longoria è convincente, qui nei panni ben poco sexy dell’agente speciale Jill è tutt’altro che interessante. La parte non  le lascia molto spazio ma non si può dire che abbia fatto un debutto con i fiocchi. Ma avrà tempo per rifarsi, non c’è dubbio. Lascia invece più che perplessi Kim Basinger, ormai quasi l’icona di sé stessa.

Quanto a Douglas il tempo e le rughe sembrano non lasciare su di lui alcuna traccia, energetico e carismatico, si fa ammirare lungo tutti i 108’ minuti del film.

“Trovare una sceneggiatura interessante – afferma lo stesso Douglas – sembra semplice ma non lo è affatto. Devo dire che come attore ho interpretato un certo numero di film di qualità che trasmettevano un determinato messaggio e dei quali sono estremamente fiero ma come spettatore dico che non se ne vedono abbastanza. E’ per questo che mi sono appassionato all’idea portante di questo film, perché in un’epoca come la nostra dominata dalla paranoia, l’idea stessa di un nemico che non si vede è assolutamente credibile”.

Nel frattempo, per non perdere il vizio, Douglas ha già finito di girare da attore altri due film e sta iniziando un progetto come produttore sui bambini soldato.

Stasera intanto al Teatro Greco sarà la volta di Bandidas, le due “ragazze con la pistola” Penelope Cruz e Salma Hayek, quarant’anni dopo Monica Vitti vedremo di cosa sono capaci le due belle pistolere del West.