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"The Office", il fenomeno

Non si parla di sesso o di intrighi internazionali, non ci sono alieni, squadre speciali o poteri paranormali. "The Office", la serie sul mondo dell'ufficio che in Inghilterra è diventata un caso nazionale, sbarca in Italia su Jimmy.

The Office

19.05.2009 - Autore: Rossana Cacace
Direttamente dall’Inghilterra che, nonostante l’amore dei sudditi, non risparmia nemmeno la regina, arriva una nuova serie ferocemente comica, “The Office”. Su Jimmy dal 18 febbraio 2004 alle 21.00.   Preso di mira è lo spietato e cinico mondo aziendale dove con estrema naturalezza si compiono le più crudeli violenze psicologiche.   C’è un ufficio, nella piccola cittadina di di Slough vicino Londra, che è diventato l’emblema di tutti gli uffici. Si moltiplicano i Forum e a catalizzare l’attenzione, a dominare i commenti è soprattutto lui, il capo, David Brent interpretato da Ricky Gervais.   Un uomo assolutamente irritante, un manager spesso incompetente che si vanta di essere un filosofo, a scavare meglio un uomo solo che mente a se stesso sulla sua popolarità e sul suo talento.   Gli spettatori non conoscono la sua vita privata, solo nella prima serie si accenna a un fratello e ad un padre mentre probabilmente la madre è morta.   Tutto ruota intorno alla piccola azienda che vende rotoli di carta nei sobborghi di Londra. Pane quotidiano è la rivalità tra colleghi, impiegati orribilmente vestiti e incattiviti dalla loro personale guerra per la gloria e soprattutto per l’aumento di stipendio.   Come spiegano gli autori e creatori della serie, lo stesso Ricky Gervais con Stephen Merchant, lo “show è girato come un documentario leggero sulla moderna vita d’ufficio, naturalmente senza un narratore esterno ”. L’humour scaturisce tutto dall’osservazione della banale vita d’ufficio e delle logiche aziendali oltre che dalla riuscitissima figura di David Brent.   Il risultato? Tre serie, un DVD che appena uscito è andato a ruba, moltissimi premi tra cui quattro Bafta, l’equivalente inglese degli Emmy, e il 26 gennaio scorso addirittura due Golden Globe uno per la migliore serie comica e l’altro per la miglior interpretazione maschile in una commedia, andato a Ricky Gervais.   Un simile consenso ha sbalordito per primo l’attore che ancora incredulo e con gli occhi lucidi ha ricevuto i premi da una raggiante Jennifer Aniston. Insomma l’incredibile successo ha contagiato anche gli USA e la rete NBC si è accaparrata i diritti per farne una versione americana usando gli stessi testi.   In Italia il tema non è nuovo. Parla da se il successo della striscia pomeridiana di “Camera Cafè” innovativa sit-com tratta da un format francese in onda su Italia1 alle 19.   Condotto dalle ex iene Luca Bizzarri, che interpreta il delegato sindacale, e Paolo Kessisoglu, l’impiegato commerciale, si è rivelata un grande successo di ascolti. Sicuramente rispetto alla commedia inglese i toni sono meno feroci, i temi meno spietati, ma intorno alla ormai famosa macchinetta del caffè si scoprono piccoli e grandi imbrogli, strategie per far fuori i colleghi sgraditi, relazioni segrete.   Intanto Jimmy propone le prime due stagioni, ognuna di 12 episodi dalla durata di 25 minuti, di “The Office”, lanciata in Inghilterra nel luglio 2001 sulla BBC2 e nel nostro paese ancora inedita. Aspettando l’effetto che fà.
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