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Mentana a suon di record

Proseguono i record d'ascolto per il nuovo telegiornale di La7, ora anche condotto da Enrico Mentana

Enrico Mentana Tg La7

02.09.2010 - Autore: Francesco Benincasa
Poteva sembrare un exploit del tutto provvisorio, quello del nuovo TG di La7 firmato (e nuovamente condotto da) Enrico Mentana, ma dopo qualche giorno di messa in onda, e dopo il nuovo record di ascolti stabilito nella serata del primo giorno di settembre, con il 7,74% di share e circa un milione e mezzo di telespettatori, ci si può effettivamente sbilanciare, e parlare della nascita di un nuovo contendente nella guerra degli ascolti dei TG delle 20. Alle "due emme" (quelle di Minzolini e Mimun) che si contrastano (per la verità in maniera tutt’altro che aggressiva, con una differenziazione piuttosto sfumata nelle scelte dei contenuti e nel modo di trattare le notizie) se ne aggiunge una terza, quella di Mentana, finalmente alla guida di un telegiornale riconoscibile, tutt’altro che servile, che guarda negli occhi lo spettatore seduto sul divano, puntando molto più alla sua comprensione che non all’intrattenimento.

Un consenso che si è allargato anche sul web, dopo aver fatto segnare cifre impensabili solo fino a poco tempo fa nei rilevamenti dell’Auditel, tanto che anche il canale di YouTube che ospita le repliche del telegiornale vede una certa affluenza e curiosità intorno al “nuovo nato” di La7. Basta confrontare i dati di un anno fa e quelli del 30 agosto di quest’anno, data in cui Mentana ha effettivamente assunto la conduzione del programma, per rendersi conto si come il salto sia stato importante. Al 30 agosto del 2009 la percentuale di coloro che seguivano il TG La7 era di poco superiore al 2,50% di share complessivo, per un totale di poco più di 300.000 individui. Spostandosi in avanti di un anno esatto, la percentuale è schizzata, per la prima puntata dell’era Mentana, al 7,31%, con quasi un milione e mezzo di telespettatori, con un incremento consistente anche rispetto al mese precedente, nel quale il TG si assestava poco sopra ad un più che soddisfacente 4% di share.

Segnale certamente di una certa affezione da parte del pubblico, o di almeno un certo tipo di pubblico, al modo di interpretare il giornalismo di Enrico Mentana, e sicuramente anche un premio alla personalità forte dello stesso. Ma in un certo modo, il successo del TG di La7 è anche l’espressione del desiderio di veder rappresentate e descritte sullo schermo la realtà e l’attualità politico-economica del paese in una maniera diversa da quella ormai in voga, con meno nani e ballerine (cani super-intelligenti e orsi prodigio...) a distogliere l’attenzione da quelle questioni che hanno poi effettive ricadute sulla vita di tutti i giorni di quanti, oltre a essere il popolo dei (tele)consumatori, sono e si sentono anche i cittadini della Repubblica italiana.

Per parte sua, Enrico Mentana ci tiene a far notare come sia stato importante il lavoro di squadra, dichiarando al Giornale che a lui, più che a un fuoriclasse, “piacerebbe essere paragonato a un calciatore che fa giocare bene la squadra e che si allena tutti i giorni” e, guardando “oltre la barricata” ai TG avversari, interrogato sull’affievolimento della concorrenza, ha risposto: “Questa domanda comporta un giudizio sul lavoro dei direttori di TG1 e TG5 che non mi spetta. So che per Minzolini le soft news danno polpa al TG e molti quotidiani le annunciano spesso in prima pagina. In questo momento ho scelto di fare un TG centrato sulle hard news”.

Quando il gioco si fa duro, insomma, i duri cominciano a giocare, e non importa se si trovano addosso la maglietta della squadra più forte. “M’interessa stare fuori dalle parti, raccontare i fatti senza fare il tifo. Essere spassionati non significa essere freddi” – ha poi concluso. Ma se il suo TG dovesse avvicinarsi ancora allo scoglio del 10% di share, la situazione non potrebbe che farsi rovente…
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