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Cuore di maestro

Annunci, repliche, smentite. Continua il gioco delle parti nel mondo delle fiction e, questa volta, a chiarire ogni equivoco è il diretto interessato Giulio Scarpati tornato alla ribalta non solo per i ruoli da protagonista nelle fiction di punta di Canale 5 e Raiuno.

Cuore

14.03.2003 - Autore: Adele de Gennaro
Annunci, repliche, smentite. Continua il gioco delle parti nel mondo delle fiction e questa volta a chiarire ogni equivoco è il diretto interessato Giulio Scarpati tornato alla ribalta non solo per i ruoli da protagonista nelle fiction di punta di Canale 5 (Cuore di Maurizio Zaccaro, in onda dall11 novembre) e Raiuno (Resurrezione dei fratelli Taviani, lo vedremo a febbraio), ma anche per un suo presunto ritorno di fiamma verso il personaggio che gli ha regalato successo e popolarità: il dottor Lele di Un medico in famiglia. Neanche il teatro riesce a scrollargli di dosso questo personaggio e nonostante sia in tournée fino a dicembre con un testo impegnativo come La notte poco prima della foresta di Bernard-Marie Koltes, Scarpati è inseguito sempre dalla stessa richiesta: il suo addio ad Un medico in famiglia è definitivo o no? A chiarire tutti i dubbi, ma non solo, è direttamente Scarpati, incontrato in occasione dellanteprima di Cuore.   Cosa sta succedendo per la terza serie di Un medico in famiglia? Prima un no deciso e adesso un ripensamento, accolto con qualche cautela dallo stesso direttore di Rai Fiction Stefano Munafò.   G.S.:\"E una questione che mi ha un po sfiancato: ho già detto, e lo ribadisco, che ho solo dato la mia disponibilità a far uscire il mio personaggio nella terza serie, quindi partecipando ad una o due puntate iniziali. Niente più di questo, anzi restano tutte le mia perplessità: ho bisogno di fare dellaltro anche per non essere troppo identificato. E una scelta che deriva anche dal fatto che ci sono persone che mi fermano per strada, mi chiedono di Lele. Ecco, tutto sommato si tratterebbe di un omaggio a Lele, un personaggio che mi ha dato tanto. Io ho dato la mia disponibilità ma ora è tutto da decidere. Mi dispiace molto che siano state pubblicate notizie non corrispondenti al mio pensiero ma spesso in questi casi le smentite non valgono a niente.\"   Noi invece prendiamo atto della sua smentita. Ci spieghi però questo cambiamento repentino, dalla solarità del dottor Lele ai monologhi durissimi di Koltes in palcoscenico.   G.S.: \"Ora sono in tournèe con La notte poco prima della foresta fino a dicembre cercando solo di fare il mio lavoro. Come dice spesso il mio amico Leo Gullotta un attore non deve solo scegliere tra ruoli comici o drammatici: in questo caso il personaggio teatrale di Koltes non è rassicurante, è molto diverso da tutti quelli che ho interpretato finora. Ma ho anche voglia di tornare al cinema, lho interrotto da diversi anni e mi piacerebbe tornarci con personaggi diversi.\"   Dobbiamo prepararci ad un Giulio Scarpati sempre più camaleontico? Cuore rappresenta un primo segnale di cambiamento?   G.S.: \"Da parte mia cè la necessità di uscire da ruoli più codificati per cercare dentro di me qualche altra cosa. Ecco, vorrei dire una cosa riguardo a Cuore: se questo progetto non avesse avuto le caratteristiche che mi hanno convinto come la regia di Maurizio Zaccaro e limpegno di tante persone di cinema di qualità, avrei rifiutato anche se mi attirava molto lidea di raccontare una storia dellOttocento. Un film in costume dà molte possibilità ad un attore ma se non avessi avuto queste caratteristiche di professionalità e di grande impegno anche da parte del produttore non penso che mi sarei trovato bene: ecco, tutti questi motivi mi hanno convinto ad accettare il ruolo subito dopo aver letto la bibbia (la pre-sceneggiatura, ndr)\"   E così siamo arrivati al maestro Perboni e alla sua sventurata moglie, un personaggio folle che incupisce, in un certo senso, le atmosfere del film.   G.S.: \"Da questo punto di vista Cuore è un progetto in crescendo tematicamente dalloscuro si passa pian piano al chiaro. Il tema della pazzia mi ha molto appassionato, Perboni cerca di curare la moglie sapendo che non cè cura, che lamore non basta da solo in questi casi. E anche una storia molto dura, mi permetteva di mantenere il personaggio disponibile nei confronti dei bambini e sofferente per qualcosa che dentro di sé non era ancora risolto, la soluzione verrà poi nel corso delle puntate. Nel maestro Perboni cè anche un percorso di maturazione dal buio in apparenza senza soluzioni verso nuove possibilità anche grazie alla maestrina dalla penna rossa con la sua solarità e il suo modo di vivere più semplice, meno sofferto, nonostante anche lei parta da una situazione di difficoltà.\"   Che ruolo occupano i bambini in questo crescendo?   G.S.: \"Franti, ad esempio, rappresenta un po la coscienza critica della classe, è il bastian contrario che però dice la verità. I suoi comportamenti sbagliati sono frutto di una situazione familiare che scopriremo nelle altre puntate. Per ciascuno cè una radice che è la propria famiglia, il terreno su cui nasce un disagio. Nessun bambino nasce Franti, lo diventa vivendo a certe condizioni. La difficoltà di un maestro e in ognuno di noi è quella di capire le ragioni che ci sono dietro e questo è stato un lavoro molto importante con i piccoli attori. Proprio pochi giorni fa ho telefonato ai bambini per salutarli e sono tutti in trepidazione: se sono così bravi, oltre al merito di Maurizio Zaccaro, è anche perché hanno trovato il modo giusto di vedere le cose, anche questo mestiere, giocando seriamente nel raccontare una storia daltri tempi.\"   Dopo Cuore il prossimo anno la rivedremo in un altro film televisivo dei fratelli Taviani, Resurrezione. Quanto dovremo aspettare per rivedere Giulio Scarpati sul grande schermo?   G.S.: \"Io sono pignolo a livelli quasi maniacali perciò vorrei riprendere a fare cinema non tanto per farlo ma perché un progetto mi convince nella sua validità soprattutto se posso interpretare un ruolo diverso. Non amo i personaggi fotocopia, credo che per un attore sia importante cambiare. Non a caso ho scelto un personaggio teatrale così allopposto di quanto fatto finora: avevo bisogno di uscire da un meccanismo che mi sembrava un po troppo chiuso e spero che in futuro anche le scelte televisive siano in direzioni diverse. Ho proprio necessità di raccontare altre cose: quando un attore sa già come farà un personaggio vuol dire che non deve accettare quella parte.\"  
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