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Music Files

Il Roma Fiction Fest celebra cinque star della musica mondiale.

Michael Jackson

09.07.2010 - Autore: Elisabetta Tirabassi
Grande importanza nel corso di questa quarta edizione del Roma Fiction Fest è stata data alla musica, più che come aspetto imprescindibile di qualsiasi buona fiction come mezzo di puro intrattenimento, e anche come fonte di ispirazione.

Proprio per dare risalto a questo aspetto, durante la manifestazione sono stati presentati 5 prodotti molto importanti che hanno scavato a piene mani nel mondo della musica. Due film per la tv e tre documentari i cui protagonisti sono cinque indiscusse star del panorama mondiale. Cinque ritratti da non perdere, tra discese e risalite, tra difficoltà ed eccessi.

Partiamo con “Lennon Naked”, film biografico che racconta il periodo tra il 1967 e 1971. Dalla morte del suo manager Brian Epstein, all’incontro con Yoko Ono, passando per l’abbandono dei Beatles, e il recupero del rapporto con un padre assente e per molti anni dimenticato, fino al trasferimento a New York. Anni turbolenti e molto frenetici in cui John, interpretato dall’attore inglese Christopher Eccleston, cercò febbrilmente una stabilità emotiva e quell’ispirazione che lo avrebbe portato negli anni successivi a dare una svolta alla sua musica e a tutta la sua carriera.

Negli anni 80 fu un’icona di stile e eccentricità con il suo gruppo “Culture Club”, ancora oggi con una carriera piena di alti e bassi, tra progetti accantonati, dischi nostalgia, l’attività di dj, gravi problemi con l’abuso di alcool e droga e qualche magagna giudiziaria, Boy George è ancora in grado di far parlare di sé. Ma pochi sanno quali sono le sue origini, prima che George diventasse “The Boy”. “Worry about the boy” copre proprio questo arco nascosto della sua vita. Dall’adolescenza, in cui capì ben presto di essere differente da tutti gli altri e di voler diventare una star, fino alla sua prima hit nel 1982 con “Do you really want to hurt me”, e il legame indissolubile con il Blitz Club. Un ritratto molto sentito di una delle personalità più importanti degli anni  80.

In “My friend Michael Jackson: Uri’s story” si cerca invece di ricostruire la vita dell’uomo che più di tutti negli stessi anni ha cambiato e rivoluzionato la scena musicale. Il re del pop, prematuramente scomparso lo scorso anno ci viene raccontato questa volta da uno dei suoi più cari amici: il sensitivo Uri Gellar. Filmati inediti e ricordi importanti tracciano il ritratto di questa icona intramontabile, cercando di sfatare miti, leggende e crudeltà sul suo conto. Alla ricerca del lato più umano di “Jacko”, quello generoso, sensibile e intuitivo, mostrato talvolta solo alle persone più care.

“The south bank show - Viva Coldplay” è un documentario che attesta invece il dietro le quinte del tour dei Coldplay in Giappone, racconta le loro vittorie multiple agli Awards 2009, il ritorno alle origini e il lavoro in studio per il nuovo album. Uno spaccato di vita di una band inglese tra le più famose al mondo. All’interno del documentario si contano due cammei di Bono Vox e Brian Eno assolutamente imperdibili.

“Stones in Exile”, presentato allo scorso Festival di Cannes si concentra sul periodo di esilio in Francia dei Rolling Stones, nella cantina del chitarrista Keith Richards, dove registrarono “Exile On Main Street” pubblicato nel 1972. Un periodo turbolento, fatto di droga e tanti eccessi, che permise però di pubblicare forse l’album migliore della band.

Cinque opere da vedere (e soprattutto ascoltare) per conoscere meglio alcune delle personalità che hanno rivoluzionato il mondo della musica, alcuni dei veri e propri miti senza tempo.
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