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Ai confini della scienza

Arriva anche in Italia il nuovo telefilm targato J.J. Abrams. Dopo "Lost" e "Alias" mondi paralleli e surreali stanno per entrare ancora una volta nelle nostre case.

Fringe

19.05.2009 - Autore: Anna Toppani
J.J. Abrams è una garanzia; lui è l’autore di “Lost” e di “Alias”, lui è colui che riesce a tenere incollati allo schermo milioni di telespettatori, ed è ancora lui ad aver dato vita ad una nuova serie: “Fringe”. E’ questa la novità, un nuovo telefilm tutto fantascienza e investigazione che sta per arrivare in Italia. Con una sceneggiatura che è stata oggetto di contesa dai network televisivi per la stagione televisiva 2008 americana, vinta alla fine da Fox che sborsando 10 milioni di dollari si è aggiudicata il trofeo, “Fringe”, ha tutti i presupposti per essere la nuova serie evento dell’anno.

J.J. Abrams è un visionario dei giorni nostri. Attraverso le sue sceneggiature è possibile entrare in mondi paralleli e iper-reali, capaci di far uscire il telespettatore dalla propria vita ordinaria. Il merito di Abrams è proprio quello di saper cogliere e portare a maturazione l’interesse dell’inconscio collettivo post-Matrix: viaggi astrali, alterazioni degli stati di coscienza e comunicazioni extra-corporee. “Fringe”, ancora una volta, cerca di descrivere una paura universale, quello di essere sotto il perenne controllo di qualcuno. La Dharma di “Lost”, in questa serie è sostituita da una fantomatica Massive Dynamic, un terribile laboratorio che sembra avere sotto il suo controllo l’intero globo. La serie si occupa di studiare una frangia, per l’appunto, estrema della scienza detta “Fringe Science”, che studia le mutazioni genetiche, l’invisibile e altri fenomeni considerati paranormali.

Tutto inizia, anche questa volta, da un aereo che atterra all’aeroporto di Boston con equipaggio e passeggeri morti e squagliati. Protagonista della serie è un terzetto ben congegnato: un’attrice bella e interessante (Anna Torv), che interpreta l’agente FBI Olivia Dunham incaricata di risolvere il caso; un attore anziano e di grande spessore (John Noble) alias Walter Bishop, un ex scienziato del governo rinchiuso in un centro di igiene mentale dove può ricevere visite solo da parte di parenti; ecco quindi spiegata la presenza di Peter (Joshua Jackson), figlio dello scienziato, che viene contatto da Olivia che lo costringe a collaborare. “Fringe”, dunque ha l’onore e l’onere di nascere sulle spalle di giganti come “Lost” e “Alias”, e potrebbe diventare il simbolo della nuova generazione.

L’irrazionale e l’inconscio sono le chiavi di lettura di questa nuova serie, i telespettatori devono essere pronti a lasciarsi andare a pensieri fuori dagli schemi se vogliono entrare nell’ingegnoso meccanismo studiato dall’autore; se seguiranno queste istruzioni sarà difficile non appassionarsi.

L’appuntamento è su Steel (digitale terrestre di Mediaset) dal 31 gennaio.

 

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