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House of Cards al via. Budget permettendo

Questioni di bilancio condizionano l'inizio delle riprese della serie tv diretta da David Fincher

David Fincher

08.03.2012 - Autore: Alessandro Pediconi
Dopo aver raggiunto lo scopo di sorprendere il settore televisivo annunciando l'impegno di 100 milioni di dollari per la produzione di 26 episodi di 'House of Cards', serie tv basata su una miniserie britannica del 1990, la Netflix è pronta ad affidarsi a Kevin Spacey, che, accanto a Robin Wright, interpreterà il ruolo di un politico alle prese con crescenti ambizioni che lo porteranno a cedere alla corruzione.

La serie dovrebbe approdare in tv entro la fine del 2012, ma diverse fonti parlano di un attrito tra David Fincher, il regista di 'The Social Network', produttore esecutivo della serie, e lo studio indipendente Media Rights Capital in merito a questioni di bilancio.

In particolare, Fincher avrebbe chiesto maggiori fondi per i primi due episodi, pronto ad andarsene qualora la sua richiesta non venisse accettata. Dopo aver osservato con attenzione la produuzione di MRC, la Netflix ha negato l'esistenza di una controversia, confermando il proprio appoggio a Fincher e all'intero progetto.

L'inizio della produzione, originariamente prevista per il mese di marzo a Baltimora, è già stato spostato ad aprile, ufficialmente per impegni fissati nell'agenda di Kevin Spacey. Anche perché per la Netflix i problemi di bilancio sono una questione che riguarda unicamente la MRC.

La società può vantare ottimi successi in televisione, come nel caso della serie HBO 'The Life & Times di Tim' e 'The Ricky Gervais Show'. Coloro che hanno lavorato con la MRC, però, affermano che l'azienda non ha molta esperienza per la produzione autonoma di programmi televisivi, tanto da ritenere molto impegnativa la collaborazione con un regista come Fincher.

"David è fantastico, ma di certo non è una persona facile - afferma Bill Mechanic, che gestiva la Fox quando Fincher diresse 'Fight Club' -. Non sapere come gestire un budget con lui probabilmente non è la cosa più intelligente da fare".

Fonte:
THE HOLLYWOOD REPORTER
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