Torino Film Festival 2014
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N-capace: Eleonora Danco tra De Chirico e Bunuel

Due generazioni a confronto in documentario atipico, fatto di interviste e sequenze surreali

N-capace

24.11.2014 - Autore: Marco Triolo
Una spiaggia di Terracina e sullo sfondo il Circeo. Le strade dei quartieri di Roma, dalle borgate a San Lorenzo. Eleonora Danco ci porta in un viaggio sospeso tra documentario e surrealismo, personale ma allo stesso tempo universale, con il suo esordio alla regia cinematografica N-capace. La Danco è una veterana del palcoscenico, appassionata di De Chirico e Bunuel. Tutte influenze evidenti nel suo film, un collage di interviste a giovani e anziani tra la sua Terracina e la città che l'ha adottata, Roma. Domande su sesso, scuola, ricordi personali si intrecciano per raccontare due generazioni così diverse eppure, tolta la parentesi del lavoro sicuro e dello studio a tutti i costi per affermarsi nella vita, così simili. Pochi soldi, aspirazioni molto pratiche, approccio disincantato e pragmatico alla vita.

Un ritratto affascinante che nasce dalla perdita della madre della regista. “Con mia madre avevo un rapporto conflittuale. La morte non ti fa mai separare da nessuno, nel bene e nel male. A volte uno si vorrebbe azzerare ma non puoi, e non resta che accettare i propri demoni e fantasmi”. Durante l'incontro al Festival di Torino, dove N-capace è stato presentato in concorso, la regista ci spiega il suo modus operandi: “Questo film sembra spontaneo, ma non lo è. Tutti i miei lavori sono molto studiati. Ho conosciuto Bunuel a 25 anni e sono rimasta colpitissima dai suoi lavori. Un autore dissacrante, ma che si mette allo stesso tempo in gioco e si sforza di trovare un linguaggio creativo e libero. Il suo rigore mi ha molto ispirata”. “Ho seguito molto la sceneggiatura – continua – anche se è uscito il quadruplo delle cose che avevo pensato. Mi sembrava di fare sega a scuola quando andavo a girare, perché dovevo essere pronta a tutto ma anche rispettare i tempi”.

Nel film c'è anche un forte rapporto con la natura, dalle spiagge di Terracina ai parchi di Roma: “Sin da piccola ho sempre abitato sul mare, lo vedevo quando tornavo da scuola e lo sentivo dalla finestra della mia camera di notte. Il contatto con la natura è un rapporto fisico che mi è rimasto, mi ha influenzato a livello intimo”. Da qui la necessità di non elaborare troppo le immagini: “Ho girato in digitale anche se all'inizio ne avevo il terrore. Non me ne piaceva la pulizia, volevo mantenere l'incertezza tra vero e non vero che si vede nella pittura di De Chirico. Perciò non ho usato lenti e filtri di alcun genere. Il lavoro sul sonoro mi ha colpito: in studio il suono può diventare un'altra cosa a seconda del volume. Ho scelto, ad esempio, di mantenere basso il volume della mia voce per farla suonare lontana”.

N-capace, prodotto da Bibi Film e Rai Cinema, non ha ancora una distribuzione.
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