Natale 2014
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Babbo Natale al cinema: Buono o cattivo, ogni volta diverso

Sinonimo di gioia e di regali, in molti film il barbuto signore ha assunto vesti davvero sorprendenti...

05.12.2014 - Autore: Mattia Pasquini
Dicembre. La notte tra mercoledi 24 e giovedi 25 sara' un momento importante, come sempre, come ogni anno: sara' Natale. E, come usanza vuole, le famiglie di buona parte del pianeta si raduneranno per festeggiare insieme e per continuare a perpetrare la tradizione di un panciuto signore vestito di rosso che dal Polo Nord vola con una slitta per lasciare regali a tutti i bambini.

Una tradizione della quale il cinema si e' volentieri impossessato, da sempre. E, come spesso accade, dandone una interpretazione molto personale. A volte originale. A volte estrema. A volte persino vietata ai minori. Sono molti, infatti, i Babbo Natale passati sul grande schermo, in film di ogni tipo: dalla piu' classica favola natalizia alla parodia, dal thriller horror alla commedia per adulti. Abbiamo scelto di ricordarne alcuni - tra i piu' emblematici, storici o imprevedibili - che qualunque appassionato di questa festa non puo' non conoscere e che potrebbero fornire in alcuni casi una interessante alternativa alla solita programmazione televisiva.



Impossibile non citarlo, per cui sara' bene farlo subito… Partendo dal piu' classico di tutti: l'Edmund Gwenn di Il miracolo della 34ª strada addirittura premiato con un Oscar per il film del 1947. Ma il premio maggiore e' sicuramente quello di aver diffuso e standardizzato una immagine che per tutti e' diventata quella del Babbo Natale per antonomasia, con buona pace del Richard Attenborough protagonista del remake del 1994 (ma se ne contano anche due versioni televisive nel 1959 e nel 1973). E cosi' la difesa e la dimostrazione dell'esistenza del barbuto mito diventa una classica favola newyorkese - tutto si svolge intorno ai grandi magazzini Macy's - nella quale vale la pena segnalare la presenza di una giovanissima Natalie Wood.



Alle sue spalle, probabilmente, il Santa Claus di David Huddleston che in La storia di Babbo Natale del 1985 ci racconta la nascita di un personaggio tanto famoso. In origine semplicemente un anziano falegname finito per caso al Polo Nord e investito dagli Elfi dell'incarico di consegnare ogni anno i regali nella nuova importante veste, il vecchio falegname si trova ad essere l'inatteso protagonista di una antica profezia. Ma soprattutto la chiave di volta per il proseguimento della storia, che assume tinte 'gialle' con la missione di recupero dell'Elfo sfiduciato e deluso Patch, interpretato da Dudley Moore e a rischio di sfruttamento dal solito immancabile maligno affarista newyorkese...



Un altro Babbo Natale per obbligo e' quello di Tim Allen, che nella trilogia di 'Santa Clause' (giocato in originale su un doppio senso che in italiano suonerebbe come 'Santa Clausola') e' costretto da un vincolo contrattuale dal quale si trova costretto a sostituire il Babbo Natale precedente del quale ha causato inavvertitamente il decesso e la scomparsa. Un inizio dalle tinte fosche che viene rapidamente superato dalla decisione del nostro eroe di farsi carico dell'impegno, almeno per accontentare il proprio figlio, continuando a sostenere il ruolo nei successivi Che fine ha fatto Santa Clause? e Santa Clause è nei guai persino inserendo temi piu' fantascientifici che fantasy come cloni e realta' alternative.



Ma non tutti si travestono da Babbo Natale con le stesse finalita', come dimostra - non senza sconvolgere qualcuno - il Patrick Floersheim di Un minuto a mezzanotte (3615 code Père Noël, 1989). Una sorta di versione thriller di Mamma ho perso l'aereo, che solo l'anno successivo provo' ad allegerire la tensione drammatica dei tentativi di sopravvivenza del giovanissimo protagonista costretto in casa da solo a combattere l'intrusione di un pericoloso malintenzionato. In questo caso, un figurante licenziato dalla madre del bambino, proprietaria di una catena di grandi magazzini, e in cerca di vendetta. Tra Wargames e Rambo, un tuffo negli anni '80 piu' politicamente scorretti e naive che in molti ricordino.



Billy Bob Thornton dimostra, pero', che si puo' essere scorretti e per adulti pur nei panni di Babbo Natale senza necessariamente rovinare i sonni degli spettatori. Anzi, regalando loro qualche risata. Come fece in Babbo Bastardo (Bad Santa), film del 2003 nel quale un ladro male in arnese progetta un furto in un grande magazzino travestendosi da Babbo Natale e portando con se un piccolo complice come elfo 'aiutante'. Sesso e alcool piu' che canditi e canzoncine colorano la vicenda, eppure anche cosi' la magia di quell'abito riesce a conquistare un bambino, piuttosto sempliciotto a dire la verita'. Mentre il fascino di Lauren Graham conquisto' il pubblico di genitori…



Ma non tutti amano il Natale, e quella magia non la sentono proprio… Pur non avendo secondi fini che non siano quelli di carpirne i segreti o rovinare la festa a chi la aspetta per tutto l'anno. L'esempio principale e' il meraviglioso Jack Skellington di Nightmare Before Christmas che arriva a travestirsi con barba e berretto nel film di Henry Selick scritto da Tim Burton. In fondo il povero 'Re di Halloween' voleva solo rompere la monotonia offredno una novita' ai suoi concittadini. Meglio dei piani del Grinch - interpretato da Jim Carrey - storicamente nemico del Natale e pronto a rubare doni e albero ai cittadini di Chinonsò per il riemergere di antiche frustrazioni...



Una sorta di contrappasso per il furto dello stesso Babbo Natale che nel 1964 la Embassy Pictures Corporation ebbe l'ardire di distribuire. Uno dei film piu' brutti della storia a detta degli annali, ma che ci permette di aggiungere alla lista Babbo Natale conquista i marziani. Rapito, con l'aiuto di due piccoli terrestri che lo riconoscessero tra i tanti suoi imitatori, finisce per costruire una fabbrica di giocattoli e 'insegnare' il Natale anche ai giovani marziani, sconvolgendo i pieni degli omini verdi.



Purtroppo non l'hanno visto in molti, ma probabilmente il Babbo Natale piu' originale e piu' fuori da ogni possibile schema, ma non a caso Trasporto eccezionale - Un racconto di Natale (Rare Exports: A Christmas Tale) vinse il Premio Méliès Argento 2011 e il Premio speciale della giuria del Festival di Sitges. Un fanta-horror che rovescia tutto e mette una genia di Babbi Natali nelle scatole, non propriamente da regalo, per evitare che uccidano ogni essere vivente, in quanto demoni dissepolti dai ghiacci.