Festiva del Cinema di Venezia 2015
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A Bigger Splash – La recensione da Venezia

Luca Guadagnino racconta amori e gelosie di un quartetto di folli uomini di spettacolo sullo sfondo della crisi dei migranti in Sicilia

A Bigger Splash

06.09.2015 - Autore: Marco Triolo (Nexta), da Venezia
Luca Guadagnino torna alla regia a sei anni da Io sono l'amore per realizzare il remake di un classico con Alain Delon, La piscina. L'azione si sposta dalla Costa Azzurra a Pantelleria, e Guadagnino ne approfitta per inserire rimandi all'attualità e alle storie dei migranti che ogni giorno si riversano sulle coste della Sicilia.

Quello che interessa davvero a Guadagnino, però, è raccontare la vita di quattro personaggi che il mondo esterno lo conoscono poco e male, quattro professionisti di successo – una rockstar (Tilda Swinton), il suo compagno e filmmaker (Matthias Schoenaerts), il suo ex marito e produttore (Ralph Fiennes) e la figlia di quest'ultimo (Dakota Johnson), lolita viziata e perfida. Quattro vite benestanti, anzi di più, ma anche quattro esistenze spezzate, in cui il successo ha spesso significato la fine dei legami e l'inizio dei litigi e delle incomprensioni. I quattro si ritrovano tutti in vacanza insieme e, dietro una facciata amichevole, iniziano a covare rancori destinati a esplodere.

QUI L'INCONTRO DEL CAST DI A BIGGER SPLASH CON LA STAMPA.

Guadagnino riesce a mantenere per tre quarti del film un perfetto equilibrio di umorismo e dramma,  avvalendosi di interpretazioni di alto livello e infilando qualche scena madre – come quella in cui Fiennes si lascia andare al ritmo dei Rolling Stones in un ballo scatenato che scimmiotta lo stile di Mick Jagger. Il ritmo regge, ci si appassiona alle storie di questi pazzi e si segue con piacere lo svolgersi degli eventi, fino a un colpo di scena di buon impatto.

Il problema, come in L'attesa di Piero Messina – con cui condivide un'ambientazione e una struttura simili – sta forse in un prolungamento finale che langue incerto sul da farsi. Guadagnino non sa bene dove e come chiudere e decide di mettere al centro una figura rimasta fino a quel momento in disparte, il maresciallo dei Carabinieri interpretato da Corrado Guzzanti. Il tono si sposta verso il grottesco, con Guzzanti che sfoggia un convincente accento siciliano e ruba la scena a tutti. Ma il cambio, per quanto divertente, stona decisamente con il resto del film e soprattutto, come detto, si dilunga eccessivamente. I tentativi di includere a tutti i costi il dramma dei migranti, inoltre, sono spesso impacciati e fuori luogo, anche se il regista ha un'idea precisa sul loro inserimento: fornire un contrasto drammatico con le vicende spesso futili dei protagonisti.

Resta comunque un'opera stilisticamente curatissima e capace di intrattenere con un certo garbo. Ma non chiedetele più di questo.

In uscita il 26 novembre, A Bigger Splash è distribuito da Lucky Red.

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