Festiva di Cannes 2018
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Alice Rohrwacher porta Lazzaro felice a Cannes: "Un film sulla possibilità di essere buoni"

La regista torna al cinema quattro anni dopo Le meraviglie, film con il quale aveva già vinto il gran premio della giuria sulla Croisette

14.05.2018 - Autore: Pierpaolo Festa, nostro inviato a Cannes
Al terzo film da regista, Alice Rohrwacher sceglie Lazzaro felice, titolo che indica "la speranza della felicità. Quella di un protagonista che è in grado di essere felice solo quando gli altri sono felici. Questa è una qualità miracolosa".  
 
Commedia e dramma dialogano all'intero di una cornice fiabesca in questo primo film italiano in Concorso a Cannes 71: "è una realissima fiaba direi - chiarisce la regista - Nasce dalla realtà, ma è anche una fiaba. Un racconto corale in cui mostriamo il destino di un personaggio attraverso il tempo. Ci sono i buoni e i cattivi ma questo mondo viene visto da un personaggio che non sa chi sia buono o cattivo. Per me è un film spirituale che cerca di unire la fiaba e la realtà". 
 
Grazie alla fiaba la Rohrwacher racconta paradossi temporali al centro dei quali mette il suo protagonista: "Volevo mostrare il passaggio da un medioevo sociale e storico a un mondo post-apocalittico. Il personaggio di Lazzaro diventa sempre più importante durante il film. Il desiderio era raccontare il modo di essere di questo protagonista, un contadino che passa il tempo ad aiutare gli altri. Non volevo raccontare la scelta della bontà, ma la possibilità della bontà. Ecco dunque un protagonista che va oltre il tempo e torna indietro per chiederci se fare una scelta di bontà". 
 
La regista fa dunque una richiesta allo spettatore: "Ritornare innocente. Chiediamo allo spettatore di  vedere il film con occhi innocenti. Non è una cosa facile, ma uno può essere innocente nello sguardo verso l'altro, e guardare questo protagonista con occhi innocenti (...) Questa è una storia classica nel suo essere strampalata. Raccontiamo un mondo che si trasforma, cambia e al tempo stesso rimane lo stesso: un mondo in cui l'essere umano sfrutta gli altri. Volevo raccontare una tragedia ma in un modo leggero. Libero".  A chi le chiede se il suo stile si rifà a maestri del calibro di Fellini e Pasolini, la Rohrwacher risponde: "il cinema di questi registi ce l'ho nel sangue e nella mente prima ancora di fare riferimenti voluti. Ma il mio pensiero va anche ai fratelli Taviani ed Ermanno Olmi. Anche loro dovrebbero essere aggiunti alla lista. Questo è il cinema che mi piace ed è entrato nella mia memoria: non si tratta dunque di riferimenti voluti, ma di elementi che partono dall'inconscio e che ritornano. Li scopro quando lavoro".  

Lazzaro felice è uno dei tre film in Concorso a Cannes diretti da una donna, un ritorno della Rohrwacher nella selezione ufficiale dopo Le meraviglie: "E' un grande onore essere in Concorso e vedere che la fiducia che mi è stata data una volta viene rinnovata. Credo che la selezione cerchi registi interessati allo sguardo delle persone, a uno sguardo sul mondo. I film sono stati selezionati non perché erano uomini o donne a dirigerli, ma per la loro visione del mondo". 

Lazzaro felice, in uscita dal 31 maggio, sarà distribuito da 01 Distribution.

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