Festiva di Cannes 2016
NOTIZIE

Terry Gilliam torna a Cervantes: "Il mio Don Quixote è il Donald Trump del cinema!"

Il regista annuncia ufficialmente la "riesumazione" del progetto The Man Who Killed Don Quixote. Le riprese a ottobre

18.05.2016 - Autore: Pierpaolo Festa, da Cannes - NEXTA
Terry Gilliam ai posti di combattimento. Il bersaglio? Ancora una volta i mulini a vento, quelli veri. Perché l'ex Monty Python è pronto a riesumare The Man Who Killed Don Quixote, il film che insegue da una vita e che ha quasi girato nel 1998, quando riunì sul set Johnny Depp e Jean Rochefort nei rispettivi panni di Sancho Panza e Quixote. Le riprese di quel film furono da subito problematiche a causa dello stato di salute dell'attore francese. Dopo quattro giorni il set fu distrutto da una tempesta e a quel punto i realizzatori furono costretti a chiudere definitivamente la produzione. Diciotto anni dopo Gilliam si fa una risata ripensando al passato: "Jean Rochefort sta benissimo oggi. Sono io che devo farmi controllare, magari questa volta schiatto io sul set!". 

 
Il regista afferma di aver preso la stessa malattia di Orson Welles "una cosa che viene a tutti quelli che vogliono portare Cervantes al cinema, ma adesso devo farlo. Quest'anno ricorre l'anniversario dei 400 anni dalla morte di Cervantes, dunque non ho più tempo per posticipare!". Per anni Gilliam ha provato a resuscitare il progetto continuando sempre a cambiare il cast: "Si è anche parlato di una serie televisiva a un certo punto". Se tutto va bene, The Man Who Killed Don Quixote sarà presentato a Cannes l'anno prossimo: "Cominceremo la pre-produzione tra un mese. Gireremo invece dall'inizio di ottobre tra Spagna, Portogallo e le Canarie. All'inizio dell'anno nuovo mi dedicherò al montaggio". E' curioso come il film venga prodotto con "soli" diciassette milioni di euro: "Un budget pari alla metà del film precedente, ma oggi sono più vecchio e più esperto nel risparmiare". 
 
Davanti alla macchina da presa ci saranno Adam Driver (Sancho Panza) e Michael Palin nei panni di Quixote: "Michael è l'unico dei Monthy Python che riesco veramente a gestire, gli altri sono dei depressi nevrotici'" - scherza il regista. E ci sarà anche l'ex Bond-Girl Olga Kurylenko, come co-protagonista: "Il film che stavo girando con Johnny Depp era ambientato nel diciassettesimo secolo, questo invece è tutto nel ventunesimo secolo, ma scopriremo che anche i nostri tempi possono avere un aspetto molto vecchio". La trama infatti vede il personaggio di Driver impiegato in una compagnia pubblicitaria trascinato da Palin nelle avventure di Cervantes: "Non sono prigioniero di quel libro - precisa Gilliam - Con gli anni ho scritto e riscritto il copione, c'è la mia vita lì e la mia maturità. Questo film è decisamente superiore a quello che ho provato a girare nel 1998. Oggi non mi sento più Quixote, sono diventato Sancho, quello che segue il protagonista. Per certi versi questo film è come un incubo che non mi abbandona mai. Ecco perché devo farlo, perché devo vincere io".


 
Film.it chiede a Gilliam della maledizione che ruota attorno al progetto: "Sono solo frottole - afferma il regista - queste cose succedono sempre. Prendete un film come Dallas Buyers Club, ci sono voluti vent'anni per portarlo sullo schermo. La differenza è che noi siamo finiti sui giornali. Adesso non li voglio più abbandonare quei titoloni, volete che si parli di maledizione? Mi sta benissimo, basta che se ne parli sempre. Il nostro film deve essere come il Donald Trump del cinema, non deve uscire mai di scena!".

Film.it è come ogni anno in prima linea al Festival di Cannes: seguite il nostro speciale per una sana dose di grande cinema