Festiva di Cannes 2016
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Jim Jarmusch e la poesia di Paterson: "Anche Dante e Petrarca si sono fatti strada nel mio film"

Il regista presenta a Cannes il suo nuovo lavoro incentrato su un uomo dalla doppia vita, autista di bus e poeta segreto

17.05.2016 - Autore: Pierpaolo Festa, da Cannes - NEXTA
Jim Jarmusch torna a Cannes tre anni dopo aver presentato sulla Croisette il bellissimo horror romantico Solo gli amanti sopravvivono. Il regista di Down by Law e Broken Flowers arriva affiancato dal figlio di Han Solo in persona, l'attore Adam Driver, protagonista del suo nuovo Paterson. La commedia drammatica che esplora la vita nella cittadina di Paterson, New Jersey raccontando la doppia natura di un uomo, autista di bus con una passione segreta, scrivere poesie.  "Parlo di personaggi che scelgono un percorso - afferma il regista - E' possibile scegliere un percorso: abbiamo l'autista poeta e allo stesso tempo la moglie, una casalinga che in realtà è una donna molto creativa. Un'illuminata, confinata però nelle quattro mura di casa sua". 

Ci mette pochi minuti Jarmusch a enunciare la sua missione cinematografica: "Mi piace ancora entrare in una sala buia, seduto in mezzo a sconosciuti mentre mi godo il film sul grande schermo. Forse sono un dinosauro, non so. Ci sono tante persone che amano questa forma d'arte ed è mio compito preservarla, anche in realtà più piccole anche in una cinemateca. Le cose cambiano, gli strumenti tecnologici evolvono, ma non l'esperienza di vedere un film sul grande schermo. Quella non cambia mai". 

Guardando il suo protagonista, Jarmusch dice fiero: "Adam è un grande attore. Uno molto intuitivo. Ha una qualità di osservazione pari a quella del suo personaggio. Ero molto colpito da come aveva capito entrambi i lati del ruolo. Abbiamo usato un pizzico del suo passato nell'esercito perché mi ricordava il personaggio: anche Adam, infatti, ha una doppia natura, è un soldato ma è andato alla Julliard e questa cosa rompe i clichè delle due cose". 
 
Il film è un inno alla poesia che include omaggi alla nostra tradizione italiana: "Dante e Petrarca sono alcuni dei massimi doni della poesia al mondo. In qualsiasi lingua sono sempre potentissimi e dunque si sono fatti strada da soli nel film. Amo anche Ron Padgett. Da sempre, sin da quando negli anni Settanta ha co-editato l'antologia dei poeti di New York che è un po' un vangelo per me. Allo stesso tempo il mio amico Method Man ci ha regalato un rap dove canta di William Carlos Williams, dottore, pediatra e poeta, quindi il tema della poesia si ripete all'infinito". 

Jarmusch torna al discorso iniziale sull'amore per il cinema, riflettendo sulla doppia natura dei film indipendenti, tanto validi quanto in crisi, dato che è sempre più difficile arrivare sul grande schermo: "Non concentriamoci solo sui problemi, io guardo ai doni positivi che arrivano: mi piace cercare ai margini di questo mestiere e non nel mainstream. E ci sono tanti giovani che fanno grandi cose per il momento".