Festiva di Cannes 2016
NOTIZIE

Cannes, a tu per tu con George Clooney: "Fatemi ubriacare e vi dirò tutta la verità"

L'attore mai stato così volgare come lo vediamo all'inizio di Money Monster. L'intervista dalla Croisette

Money Monster, intervista a George Clooney

13.05.2016 - Autore: Pierpaolo Festa, da Cannes - NEXTA
George Clooney non è mai stato così volgare. Eccolo protagonista di un thriller mediatico in cui all'inizio del film - citando le parole della sua regista Jodie Foster - "interpreta uno stronzo egoista, uno a cui non importa nulla della gente". 
 
Quella di Money Monster (presentato fuori concorso al Festival di Cannes) è una delle prove più coraggiose dell'attore, qui nei panni di un presentatore televisivo poco raccomandabile che vive nella sua bolla di successo. Il film si apre con un paio di scene in cui la superstar balla a passo di hip hop, vestito come lo Stallone del primo Rocky e poco dopo con indosso gioielli e un cappello da rapper mentre si umilia in diretta TV. "E' un regalo che faccio a voi italiani. Questa mia danza è la migliore che vedrete al cinema nei prossimi dieci anni. Ve lo giuro, tutti balleranno così" - afferma scherzando quando lo incontriamo nella suite di un hotel sulla Croisette. 

Nelle prime scene di Money Monster ti vediamo ballare come mai prima, vestito in maniera ridicola. Da dove parte la scelta di farti vedere così diverso? 
La verità? Mi sono cacciato nei guai con le mie stesse mani. Un giorno ho detto a Jodie Foster: "Questo personaggio è così stronzo che mi piacerebbe vederlo ballare in diretta TV". Lei mi ha preso in parola e si è presentata sul set con un coreografo. A quel punto ho capito che era troppo tardi e che non mi sarei potuto tirare fuori da quella situazione. Ballavo e sentivo Julia Roberts nell'auricolare che mi diceva: "Dio mio, lo stai facendo sul serio?". Era così bizzarro che alla fine della giornata il coreografo mi ha detto: "ti prego non dire a nessuno che sono stato coinvolto in questo scempio!". 
 
La dice comunque lunga sul mestiere dell'attore. Lo hai fatto per un giorno sul set, uno come Tom Cruise invece, avrebbe provato a ballare ventiquattro ore al giorno per sei mesi di fila per prepararsi al ruolo...
Esatto, non sono un attore di metodo. Non sono certo Daniel Day-Lewis, non vivrei nel personaggio per tutto il giorno, ma è anche vero che Daniel è uno dei miei attori preferiti in assoluto. Non farei mai Il mio piede sinistro, posso però offrirvi il remake: "La mia mano destra", la storia di un uomo che scrive con la destra. 

Film come Money Monster sono sempre più rari all'interno della grande macchina hollywoodiana. Come mai hai voluto produrlo?
Era interessante mostrare la storia di qualcuno così disperato da fare qualcosa di pericolosissimo, per lui e per gli altri. Se vedeste una cosa simile al telegiornale la etichettereste subito come terrorismo. Mi interessava capire le motivazioni delle persone disperate, una cosa che avevo già provato sul set di Syriana. I cattivi non pensano mai di essere i cattivi, ed è una cosa che voi italiani capite, no? Voglio dire, avete vissuto un po' gli stessi scandali che abbiamo avuto negli USA.  
 
Be' ora avete anche Trump che corre alla presidenza. Un milionario, un uomo di spettacolo che può arrivare alla Casa Bianca. 
Lasciami chiarire una cosa: Trump non sarà mai presidente. Non ci sono possibilità. Lui cavalca la paura, che è uno strumento con cui chiunque riuscirebbe a farsi strada in politica, come abbiamo visto in Francia con Le Pen o in Inghilterra. Alla fine però capiremo che non siamo impauriti: non esilieremo i musulmani, non impediremo l'accesso ai rifugiati, non odieremo le minoranze. Non arriveremo al caos dell’Austria o a quello che accade in Danimarca, dove vogliono usare i beni dei rifugiati per pagare la loro permanenza. Non durerà, è solo un periodo in cui abbiamo perso la testa, e di solito coincide sempre con le elezioni presidenziali. Ci riprenderemo e staremo meglio, ve lo prometto.  


 
Concentrandoti sulla crisi finanziaria cosa vuoi raccontare al grande pubblico?
Sai, è interessante notare come sin dal 2008, ovvero da quando i responsabili dei crolli finanziari sono stati portati in aula a testimoniare, tutti hanno iniziato a dire "I don't know". Ma se non lo sanno loro della perdita di questi capitali, allora chi lo sa? Parliamo di corruzione, ma non siamo gli unici. E voi lo sapete bene. Un giorno quando saremo tutti e due ubriachi ti racconterò una bella storia sulle notti di Berlusconi...
 
Vado a prenderti la vodka aspetta...
(sorride) Mi hanno chiamato a testimoniare in difesa di Berlusconi per il processo "Bunga bunga". Io ho detto loro: "Ok, ma se vorrete che vi dica che non ero a quelle feste, io lo confermerò. Ma dovrò anche dire che una volta sono stato a un'altra festa organizzata da lui". A quel punto mi hanno detto: "Non abbiamo più bisogno di te". 
 
Cioè? Spiegati meglio…  
Sono stato contattato da Valentino Valentini, che mi ha chiesto di testimoniare. Ruby Rubacuori aveva detto di essere a un party in cui c'ero anche io. Non era vero. Quindi mi hanno chiesto di affermare che non era vero. Non c'ero a quella festa, ma prima ero già stato a uno dei suoi party: mi avevano mandato un aereo privato per prendermi a Milano e portarmi a Roma a casa sua. E' una bella storia ma ne parleremo un'altra volta.
 
Parliamone ora...
Sai, vivo a Como e vorrei continuare a viverci. Ho una moglie, ho un futuro da proteggere…  (Sorride) 

A quel punto il publicist dell'attore arriva e sentenzia: "Tempo scaduto".
 
Aspetta George, manca la nostra tradizionale domanda di chiusura: qual era il poster che avevi in camera da ragazzino?
Farrah Fawcett in costume da bagno. Un po' un cliché... me lo dicono in molti... Avevo tredici anni quando ho attaccato quel poster al muro. Ti sfido a trovarmi un ragazzino che avesse quel poster in camera sua a soli tredici anni! 

Money Monster - L'altra faccia del denaro è attualmente nei cinema italiani distribuito da Warner Bros. Italia