Festiva di Cannes 2015
NOTIZIE

Fassbender è Macbeth: "Un soldato moderno colpito da stress post-traumatico"

Trionfo di fascino a Cannes: l'attore del momento arriva affiancato da Marion Cotillard, Lady Macbeth del grande schermo

23.05.2015 - Autore: Pierpaolo Festa, da Cannes
Michael Fassbender all'apice del dramma e della violenza. Sullo schermo. Dal vivo è sempre il solito ragazzone pieno di humour: "Abbiamo girato Macbeth in Scozia, volete sapere un lato negativo e uno positivo di quei luoghi? Il whisky e il whisky!". 

Una scena di Macbeth, diretto da Justin Kurzel.
 
L'ultimo film presentato in concorso a Cannes è l'adattamento del dramma del bardo, meglio conosciuto dai più superstiziosi come "The Scottish Play". Il nuovo adattamento si confronta con l'eredità di Orson Welles, Roman Polanski e Akira Kurosawa: "Kurosawa è il mio preferito" - afferma Fassbender, per poi rivelare il nemico numero uno di questo progetto, la paura. "E' stato abbastanza terrorizzante - continua l'attore - Ma la soluzione migliore è proprio tuffarsi nel lavoro". Al suo fianco la sempre meravigliosa Marion Cotillard, lady Macbeth del grande schermo: "E' un testo che incute paura fatto di personaggi che mettono timore - dichiara l'attrice francese - Non ho mai sentito così tanta pressione nel mio lavoro. In passato sognavo di interpretare il ruolo in francese, qui invece recito in inglese: la paura era quella di non riuscire a dare il mio contributo al testo. E' stata una sfida e un onore".
 
C'è stata una chiave di volta che ha sbloccato ogni ansia, la rivela Fassbender: "Il fatto di pensare a Macbeth come a una persona colpita da stress post-traumatico ha cambiato tutto. Ecco un uomo tornato dalla guerra, uno che ha ucciso i suoi nemici a mani nude, ha strappato pelli e schiacciato crani... Pensavo ai soldati che tornano dall'Iraq e dall'Afghanistan, costantemente in preda ad allucinazioni. Ecco dunque la parentesi paranormale delle streghe: sono reali o no? Lui le vede di certo". 
 
L'attore parla della sua visione della tragedia: "Eravamo abituati all'idea di questa Lady Macbeth in versione donna ambiziosa e manipolatoria, però qui eccola nei panni di un personaggio solitario. Questi due protagonisti vogliono in qualche modo salvare il loro matrimonio e superare i problemi esistenziali che li spingono a vivere nell'oscurità. Ecco ho sempre visto Macbeth come il tentativo di riprendere in mano una relazione d'amore deragliata". Gli fa eco la Cotillard: "C'è tanto amore tra i due personaggi, ma sono troppo danneggiati ormai. Non riescono ad arrivare alla luce fuori dal tunnel".


Fassbender e la Cotillard sulla Croisette
 
Sono passati quattrocento anni dalla stesura del Macbeth, cos'è che lo rende un classico immortale? Risponde Fassbender: "E' una storia sulla perdita e sull'ambizione. C'è un re a cui piacciono i vizi e un generale che garantisce l'esistenza del regno senza goderseli i vizi. Parla di dinamiche che vediamo continuamente nella vita reale, nelle pagine di storia. Dove ti porta l'ambizione? Abbiamo visto questo film come una storia sulla perdita, una storia sulla relazione della coppia: loro prima perdono un figlio, e poi perdono la ragione".
 
In chiusura c'è anche spazio per ancora una dose di humour di Fassbender che parla del suo metodo attoriale: "Tendo a prepararmi tantissimo prima delle riprese. Poi arrivo sul set e voglio lasciare il personaggio lì. E' proprio sulla strada di casa che mi vengono in mente le migliori idee sul ruolo, ma ormai è troppo tardi! La sera dopo una giornata di lavoro cerco di vedere i miei amici e non pensare più al lavoro. Pensateci, se fossi sempre dentro il ruolo a quest'ora non avrei più nessun amico!".