Festiva di Cannes 2014
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Top Five: Marcello Mastroianni, l'icona di Cannes 67

Cinque ruoli per riassumere la star italiana che campeggia quest'anno sul poster di Cannes

Otto e mezzo

12.05.2014 - Autore: Marco Triolo
Quando Marcello Mastroianni è apparso sul poster ufficiale di Cannes 67, si sono spese ovviamente parole sull'onore riservato all'Italia e al cinema italiano. Tutto giusto, però si tende a dimenticare che Mastroianni è un'icona che travalica i confini del nostro Paese per diventare simbolo del cinema a livello mondiale. Questo ha voluto celebrare Cannes: l'icona Mastroianni, uno degli interpreti più celebri e celebrati della storia del cinema, una vera e propria star. Con l'occasione, rivediamo cinque dei ruoli che, più di tutti, ne hanno cementato lo status di icona internazionale.


La dolce vita (1960)
Non si va da nessuna parte senza nominare La dolce vita di Federico Fellini. Si tratta senz'altro dell'interpretazione più famosa di Mastroianni, quella del giornalista di gossip Marcello Rubini (il termine “paparazzo” non era ancora entrato in voga e fu inventato proprio a partire da questo film e dal personaggio di Walter Santesso, Paparazzo) e della sua cinica odissea attraverso la Roma dello spettacolo. Incredibilmente celebre la scena nella Fontana di Trevi con Anita Ekberg che grida, quasi fuori dalla finzione, “Marcello, come here!”. Palma d'Oro a Cannes.



8 1/2 (1963)
Uno dei capolavori di Fellini, un film onirico e meta-cinematografico che racconta la crisi creativa molto personale vissuta dal regista stesso prima della realizzazione di questo film. Quello del regista Guido Anselmi è il ruolo che ha portato Mastroianni sul manifesto di Cannes. 8 1/2 vinse l'Oscar come miglior film straniero nel 1964 e cementò per sempre una delle collaborazioni regista/attore più celebri della storia del cinema.



Ieri, oggi, domani (1963)
Celebre e duraturo è stato il sodalizio tra Mastroianni e Sophia Loren, ma forse la scena più famosa di tutta la loro filmografia comune è quella dello spogliarello di Sophia Loren in Ieri, oggi, domani di Vittorio De Sica (premio Oscar per il miglior film straniero). Sulle note di Abat-jour di Henry Wright, la bellissima squillo Mara si spoglia per il vicino di casa, il seminarista Augusto. Una sequenza ripresa trent'anni dopo da Robert Altman in Pret-à-Porter: lì, però, Mastroianni si addormentava.



Una giornata particolare (1977)
La “giornata particolare” del titolo è il 6 maggio 1938, in cui Hitler visitò Mussolini e l'Italia. In una Roma deserta per la parata, si consuma il sofferto rapporto tra Antonietta (Sophia Loren), madre di sei figli in cerca di una scappatoia dalla sua esistenza predeterminata, e Gabriele (Mastroianni), omosessuale licenziato dall'Eiar e in attesa di essere portato al confino. Ettore Scola realizzò una delle più potenti parabole sulla tolleranza e sulla realtà di umiliazione e discriminazione che si nascondeva sotto la superficie dell'Italia fascista. Due nomination all'Oscar: miglior film straniero e migliore attore a Mastroianni, già nominato per Divorzio all'italiana nel 1961.



Oci ciornie (1987)
Il ruolo in Oci ciornie di Nikita Mikhalkov fu per Mastroianni uno dei più importanti: non solo perché ottenne la sua terza nomination all'Oscar (dopo Divorzio all'italiana e Una giornata particolare), ma perché vinse il premio per l'interpretazione maschile a Cannes. Fu per lui il secondo di due premi (il primo lo aveva vinto nel 1970 con Dramma della gelosia). Insieme a Dean Stockwell e Jack Lemmon, Mastroianni è l'unico attore ad aver vinto due premi al festival.

Per saperne di più su Cannes 67:
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