Biennale Venezia 2014
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Tre cuori – La recensione da Venezia

Da Benoit Jacquot una storia d’amore tragica e una riflessione sul destino

Tre cuori

30.08.2014 - Autore: Marco Triolo, da Venezia
Marc è un impiegato dell’ufficio imposte molto abile con le donne. Un giorno incontra Sylvie e tra loro scatta subito una forte attrazione, ma per uno scherzo del destino Marc non riesce a raggiungerla all’appuntamento che si sono dati. Le loro strade si separano, ma ancora il destino interviene e fa sì che Marc conosca Sophie, la sorella di Sylvie. La loro storia procede per il meglio, arrivano matrimonio e primo figlio, ma la passione tra Marc e Sylvie è tutt’altro che passata ed è pronta ad esplodere.

Benoit Jacquot racconta il lato più cupo dell’amore in Tre cuori, un film che assume presto i contorni di una tragedia inevitabile. Da subito ci proietta in un mondo in cui le cose non vanno come dovrebbero, il mondo reale. Il primo incontro tra Marc e Sylvie (Benoit Poelvoorde e Charlotte Gainsbourg) è puntellato da una colonna sonora inquietante ed atmosferica, lontana anni luce da quello che ci si aspetterebbe in questi casi. Il “tema d’amore” ritorna ogni volta che questa passione soffocata si rifà viva, presagendo terribili conseguenze.

Il dramma di Jacquot procede con un ritmo diseguale e fa la scelta sfortunata di utilizzare in un paio di passaggi una voce fuori campo che risulta superflua e didascalica, nel suo descrivere il passaggio del tempo: le immagini ci dicono già tutto quello che dobbiamo sapere. Eppure, al film non manca una certa tensione quasi da thriller. Jacquot riflette sul destino, entità divinizzata e idealizzata nelle commedie romantiche che qui porta solo disgrazie, perché non è mai quello che dovrebbe essere. Ed esamina il contrasto tra la tranquillità di una vita programmata nei minimi dettagli e il lato più animalesco e istintivo di noi esseri umani, che ci porta spesso a fare scelte contrastanti con la razionalità. Ma in amore è impossibile essere razionali: tra Marc e Sylvie scatta qualcosa di alchemico che manca nella relazione dell’uomo con Sophie (Chiara Mastroianni). Un matrimonio all’apparenza perfetto non può nulla contro la potenza della passione.

Il finale è un po’ troppo moralista, ma si salva nell’ultima inquadratura. Un colpo di grazia che ci fa pensare come a una tragedia avrebbe potuto sostituirsi eterna felicità se solo Marc e Sylvie si fossero incontrati. Ma, in quel caso, non ci sarebbe stata una storia da raccontare.

In uscita il 27 novembre, Tre cuori sarà distribuito in Italia da BIM.

Per saperne di più:

La recensione di La rancon de la gloire, con Benoit Poelvoorde e Chiara Mastroianni.