Biennale Venezia 2014
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Burying the Ex – La recensione da Venezia

Joe Dante torna con una divertente commedia romantica con zombie

Burying the Ex

04.09.2014 - Autore: Marco Triolo, da Venezia
Joe Dante è uno da ammirare. Pochi dei cineasti del fantastico anni '80 continuano a produrre ancora oggi opere degne di nota. Rob Reiner ormai campa di commedie geriatriche, Richard Donner non è che l'ombra del regista che fu e Chris Columbus ormai lavora solo su commissione per gli Studios. Dante invece continua per la sua strada, quella tracciata ormai tanto tempo fa da capolavori come Piranha, Gremlins e Salto nel buio. Quella di una commistione irripetibile tra orrore e commedia, un mix grottesco che non smette di dare soddisfazioni.

Burying the Ex, per dirla tutta, non è il suo film migliore o più memorabile. È una rom-com con zombie, un sottogenere che, dopo il successo di L'alba dei morti dementi, sembra aver attecchito. Nel 2012 abbiamo visto, ad esempio, Warm Bodies, ma il film di Dante è a un livello decisamente superiore. Innanzitutto perché non si nasconde da certi effetti macabri e secchiate di sangue che, spesso, mancano nell'horror più mainstream di oggi. E poi perché i dialoghi sono realmente frizzanti, recitati da un trio di attori in palla (Anton Yelchin, Ashley Greene e la bellissima Alexandra Daddario), impegnati in un anomalo triangolo amoroso.

Evelyn (Greene) è infatti l'ex fidanzata di Max (Yelchin), finita sotto un autobus poco prima che lui rompesse con lei. A causa di un oggetto misterioso, un “Satana genio” recapitato non si sa come al negozio di paccottiglia horror in cui lavora il cinefilo Max, Evelyn torna in vita proprio quando il suo ex sembra essere pronto ad affrontare una nuova storia d'amore con Olivia, cinefila e appassionata di horror come lui.

La struttura è abbastanza banale e già vista, ma sono sceneggiatura e confezione a salvare il tutto. Burying the Ex è la più letterale metafora mai vista sul lasciarsi il passato alle spalle per affrontare il futuro liberi da fantasmi. Eppure c'è tutto l'immaginario di Dante, dalla bottega delle meraviglie in cui lavora il protagonista, non tanto lontana da quella dell'anziano cinese di Gremlins, all'oggetto magico, le cui origini non vengono mai spiegate, che porta il fantastico nella vita di un normale ragazzo americano.

Niente di trascendentale, ma comunque abbastanza per accontentare sia i fan dell'horror e della commedia romantica. Il perfetto date movie, insomma.