Romanzo di una strage

Romanzo di una strage - Locandina

Milano, 12 Dicembre 1969. Alle ore 16.37 in piazza Fontana un'esplosione devasta la Banca Nazionale dell'Agricoltura, ancora piena di clienti. Muoiono diciassette persone e altre ottantotto rimangono gravemente ferite. Nello stesso momento, scoppiano a Roma altre tre bombe, un altro ordigno viene trovato inesploso a Milano. E' evidente che si tratta di un piano eversivo. La Questura di Milano è convinta della pista anarchica, ci vorranno molti mesi prima che la verità venga a galla rivelando una cospirazione che lega ambienti neonazisti veneti a settori deviati dei servizi segreti. La strage di Piazza Fontana inaugura la lunga stagione di attentati e violenze degli anni di piombo. Nel corso di 33 anni vari processi si susseguono nelle più varie sedi, concludendosi con sentenze che si smentiscono a vicenda. Alla fine tutti risulteranno assolti, la strage di piazza Fontana per la giustizia italiana non ha colpevoli.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Romanzo di una strage
GENERE
NAZIONE
Italia
REGIA
CAST
SITO UFFICIALE
DISTRIBUZIONE
01 distribuzione
DURATA
130 min.
USCITA CINEMA
30/03/2012
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2012

Cinema civile “101” (per usare un'espressione americana). Perfetto per essere proiettato per le scolaresche o per offrire un bel ripasso storico a chi confonde gli eventi di Piazza Fontana con la bomba alla stazione di Bologna o a quella di Brescia.

Chi si aspetta un film politico che prenda forte posizione cercando di far luce su uno degli eventi più bui degli anni Sessanta, rimarrà a bocca asciutta. “Romanzo di una strage” è un bel film didattico. Ed è un peccato, dal momento che Marco Tullio Giordana sa certamente come inquadrare l'Autunno Caldo, catturando le urla sulle strade di quegli anni, un'epoca in cui gli italiani erano tutt'altro che anestetizzati.

Eppure non si rimane quel tanto di più ad assistere alla morte di Pinelli, né vediamo chiaramente chi premette il grilletto sul commissario Calabresi. A Giordana non interessa trasformarsi nell'Oliver Stone di turno e stanare i colpevoli (come il regista americano ha fatto con il magnifico “J.F.K.”), quello che fa è dare più spessore a queste due figure immortalate nella storia del nostro Paese. Da questo punto di vista, le sequenze più interessanti di “Romanzo di una strage” sono proprio quelle in cui Valerio Mastandrea e Pierfrancesco Favino dividono la scena, incontrandosi per strada alla vigilia della strage.

Una volta che la Banca Nazionale dell'Agricoltura viene rasa al suolo, il registro narrativo preferisce il dramma alla pellicola d'inchiesta. Il regista lascia comunque i riferimenti al complotto di Stato, delineando un paio di figure di potenti corrotti - su tutti Tirabassi e Colangeli – che rimangono in superficie, limitandosi a rappresentare una funzione quasi macchiestica. Rimane dunque un'operazione fatta per non dimenticare e dedicata a chi a Piazza Fontana ha perso la vita. Una solida cronaca dalla struttura narrativa che non si inceppa, nonostante mettere a fuoco una dozzina di personaggi possa comunque comportare difficoltà. Mastandrea nei panni di Calabresi è ormai a suo agio nelle performance drammatiche. Favino conferma ancora una volta di essere impeccabile per ruoli iconici (e sempre perfetto con i vari accenti italiani). A Michela Cescon, che interpreta la vedova Pinelli, bastano due sequenze per rubare la scena a tutti.

di Pierpaolo Festa