Rock of Ages
Adattamento cinematografico del musical di Broadway Rock of Ages. Al centro della storia c'è una ragazza di una cittadina del Kansas che arriva a Los Angeles per realizzare i propri sogni. Nella celebre Bourbon Room, destinata alla demolizione, incontra un ragazzo che sogna di diventare una rock star.
Overdose di 80s. L'epoca in cui se non avevi uno stile personale al fine
di differenziarti dal gregge, allora non eri nessuno. Quegli anni
vengono declinati in una pellicola piu jukebox che “rock”. Un film pieno di hits degli anni Ottanta – con brani dei Twisted Sister, Journey e Foreigner - che come una fisarmonica tenta di restringere il musical originale a
cui si ispira, adattando il tutto in due ore. I personaggi vengono
sintetizzati, e si prosegue secondo un percorso più “audience friendly”
con la purificazione di determinati ruoli. Lo Stacee Jaxx interpretato
da Tom Cruise, un incrocio tra Axl Rose e Jim Morrison, punta alla linea del politicamente scorretto, sebbene si assicuri di tornare indietro una volta oltrepassata.
Nonostante la confusione che si crea nel raccontare una dozzina di personaggi, il regista Adam Shankman fa meglio del precedente “Hairspray”,
dove a parte lo stupore nel vedere John Travolta truccato da donna, si
assisteva a un infinito musical piatto e noioso. Gli anni Ottanta urlano
libertà e amore in “Rock of Ages”, manca invece una parentesi più kitsch e coraggiosa, come quella sfoderata da Adam Sandler in “Prima o poi me lo sposo”. E' la nostalgia a regnare. In un'inquadratura c'è perfino la DeLorean di “Ritorno al futuro”. Quando la musica abbassa il volume, lo spazio viene lasciato a siparietti interessanti recitati da Paul Giamatti (nei panni del diavolo tentatore vestito da agente discografico) e dal duo Alec Baldwin e Russell Brand in versione capellona rockettara. Malin
Akerman si riserva la scena più hot del film, un'intervista che diventa
un duello erotico tra il suo personaggio e la rockstar Cruise.
Happy ending garantito a ritmo di “Dont Stop Believin” cantata
da tutti i personaggi per sigillare il lieto fine in grande stile. Non è
certo una delle pietre miliari dei musical cinematografici, ma “Rock of Ages”
diverte e lascia un ricordo simpatico di tutte le star coinvolte. Su
tutti Cruise, costantemente ubriaco, pieno di tatuaggi e con la faccia
di Satana stampata al centro dei pantaloni, pronto ad eseguire una
versione convincente di “Dead or Alive” di Jon Bon Jovi.
di Pierpaolo Festa