NOTIZIE

Wong Kar-Wai e la sua Cina

Il regista cinese Wong Kar-Wai sarà presto in tutte le sale con il suo ultimo trionfo: 2046. Tra fantascienza e iper realismo, tra luci psichedeliche e drammi interiori, Kar-Wai ha saputo conquistare il cuore del cinema occidentale. Ecco come.

wong kar wai

12.04.2007 - Autore: Giulia Villoresi
Presto uscirà in tutte le sale italiane \"2046\", nuovo film del regista cinese Wong Kar-Wai, vincitore dell\'ultima edizione del Festival di Cannes. Wong Kar-Wai, nonostante la fama internazionale, i riconoscimenti del suo lavoro, riconosciuti come grandi opere dalle kermesse di tutto il mondo, continua a vivere e lavorare, da quarantuno anni, a Hong Kong, dove si è trasferito dall\'età di cinque anni. Wong Kar-Wai, ritenuto da alcuni uno dei più grandi registi degli ultimi tempi, da altri il \"Tarantino cinese\" (sebbene questo soprannome non si rispecchi veramente la realtà), negli ultimi quattordici anni ha scritto e diretto una dozzina di film. Di ottimi film. Il suo talento proviene dalla grafica e dalla fotografia. Studente di design grafico al Politecnico di Hong Kong, l\'ancora giovane Kar-Wi comincia a sviluppare una vera e propria passione per l\'arte e la pratica della fotografia. Si interessa ai lavori di Robert Frank, di Henri Cartier-Bresson e di Richard Avedon, alle forme del cinema sperimentale e dopo il diploma, nel 1980, comincia a frequentare un corso di formazione all\'Hong Kong Television Broadcast. Nel giro di pochi mesi è già impegnato a lavorare come assistente alla regia di diverse produzioni televisive, cura la sceneggiatura di alcune soap opera di grande successo (si pensi a \"Don\'t Look Now\", esportata anche negli USA) e nel 1982 può abbandonare l\'HKTVB e dedicarsi al vero scopo della sua carriera: la regia. Negli anni immediatamente successivi Wong Kar-Wai scriverà la maggior parte dei suoi film. Molti dei quali esistono tuttora e soltanto come sceneggiature da dirigere. Il primo film diretto dal regista è stato \"As tears go by\" (1988), selezionato per il Festival di Cannes. Nel 1990 gira \"Days of being wild\", che consolida la sua fama di regista cinese apprezzato all\'estero vincendo diversi premi internazionali. Nel 1992 Kar-Wai comincia a lavorare ad un nuovo film. si tratta di \"Ashes of Times\", ultimato nel \'94 e vincitore a Venezia del premio per la miglio fotografia. Intanto è già pronto il suo prossimo film, preparato nelle pause di lavorazione di \"Ashes Times\". Esce infatti, sempre nel \'94, \"Hong Kong Express\", primo film che verrà distribuito dalla Rolling Thunder di Quentin Tarantino . Seguirà \"Angeli perduti\" nel \'95. Ma è il 1997 l\'anno del grande successo. Kar-Wai porta a Cannes \"Happy Togeter\", la storia di due giovani che si lasciano e si ritrovano attraverso un viaggio dalla Cina all\'Argentina. E vince. Wong Kar-Wai analizza, e forse inventa, un genere di cinema nuovo, psichedelico, quasi astratto, ma che tuttavia riesce ad avere la potenza espressiva ed emotiva di Bergman. Nel 1999 esce \"In the Mood for Love\", presentato a Cannes, dove Tony Leung vince il premio come miglior attore protagonista, e presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Seguono altri film di successo come \"Buenos Aires: Zero Degree\" (1999), \"The Follow\" (2001) e \"Six Days War\" (2002). Attesissimo \"2046\". Tra la fantascienza e il dramma si dipana la storia di uno scrittore che racconta di un treno che si lancia ogni giorno verso una destinazione misteriosa: 2046. Il futuro? Il passato? Un paese? Uno stato d\'animo o un luogo della memoria? Si racconta che in questo luogo ogni cosa rimanga immutata, ma a nessuno è dato di sapere perché da quel luogo non si torna indietro. Solo a un uomo è stato permesso, ed è propio colui che scrive (o crede di scrivere) il libro. Meno controversa la trama di \"Eros\", girato ultimamente dal regista e atteso nelle sale per il prossimo anno. Nel film si narra la storia d\'amore tra un apprendista sarto e la prostituta che si innamorerà di lui, conquistata dalle stoffe, i colori e i vestiti che lui crea per lei.