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Westworld 2, più che il nuovo Game of Thrones è il nuovo Lost (Recensione)

La complessa e avvincente serie HBO torna per un secondo round che amplia la mitologia e offre nuovi interessanti quesiti

Westworld

21.04.2018 - Autore: Marco Triolo
Quando HBO lanciò la prima stagione di Westworld nel 2016, la stampa parlava del “nuovo Game of Thrones”, non tanto nel senso del genere e dei temi quanto del tentativo di creare una nuova serie dalla mitologia complessa che potesse sostituire Il trono di spade una volta terminato. A ben vedere, invece, Westworld pare più orientata a essere il “nuovo Lost”. Già la prima stagione aveva dato in pasto agli spettatori una serie di enigmi a matrioska, un vero labirinto di misteri che si andavano dipanando un poco alla volta fino a una doppietta di colpi di scena finali di tutto rispetto. Ma questa seconda stagione spinge ancora di più sul pedale dei segreti del parco, che spesso si nascondono dietro porte blindate, in stanze segrete o in aeree del suddetto parco non ancora esplorate. O anche nel suo passato, che stavolta si intreccia più che mai con il presente.

 
Perché Westworld ha due grossi segreti. Uno a cui il finale della prima stagione aveva appena accennato, ovvero la presenza di altri parchi a tema intorno a quello che dà il titolo alla serie. L'altro ovviamente non lo sveleremo, ma è qualcosa che si lega a doppio filo con la storia di William (Jimmi Simpson / Ed Harris), qui sempre più sviscerata, e della compagnia che ha finanziato il parco, la Delos. In poche puntate – ne abbiamo viste cinque delle undici che compongono la stagione – Westworld spazza via i nostri punti fermi per aprirsi a una mitologia stavolta sì più complicata e di ampio respiro, con un interessante spostamento dai dilemmi dei robot in cerca di un'anima alle ricadute scientifiche e commerciali inevitabili quando si scopre come creare esseri umani artificiali praticamente perfetti. Pensavate che una tecnologia del genere potesse essere usata solo per il sollazzo di pochi ricchi?
 
Jonathan Nolan e Lisa Joy premono verso un accumulo di enigmi ancora maggiore rispetto alla prima stagione. E giocano molto di più con le linee temporali. Ora che il segreto delle due linee parallele è stato svelato, non avrebbe senso ripeterlo allo stesso modo, in maniera tanto lineare. Qui si salta allegramente in vari punti nel tempo, alcuni più vicini e altri più lontani. Ma, lungi dall'essere semplicemente un giochino, questo trucco assume perfettamente senso a metà circa della stagione.

 
A livello più di pancia, Westworld resta una serie divertente e coinvolgente, ricca di violenza e avventura. Lo Shogun World dei Samurai (non l'unico a venire rivelato) farà felice chi ama il cinema giapponese, i ninja e i ronin. Però va anche detto che la struttura della prima stagione, con una serie di missioni parallele di vari gruppi di personaggi che si avventurano attraverso il parco, viene replicata qui senza grandi novità e, a volte, stufa. Perché – e qui sta la somiglianza con Game of Thrones, in effetti – spezza continuamente la narrazione saltando da un capo all'altro del parco. Ma anche perché non tutte le storyline sono ugualmente interessanti. Molto meglio quando Nolan e Joy abbandonano questi tracciati per addentrarsi in qualche oscuro luogo sotterraneo e si lasciano andare a inquietanti elucubrazioni fantascientifiche sul futuro dell'umanità.
 
Comunque possiamo dire che, finora, la seconda stagione di Westworld non delude. Anche se l'effetto novità è sparito, Nolan e Joy riempiono ogni puntata di sufficienti quesiti filosofici e misteri da mantenere alto l'interesse e il coinvolgimento dello spettatore. Se vi basta, avrete di che godere anche stavolta.

 
Westworld arriverà su Sky Atlantic HD in contemporanea con gli USA nella notte tra il 22 e il 23 aprile alle 3.00 in versione originale sottotitolata, e in replica lunedì 23 alla sera. La versione doppiata sarà invece trasmessa una settimana dopo ogni lunedì in prima serata, a partire dal 30 aprile.