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Visto in anteprima: Daniel Radcliffe diavolo a fin di bene in Horns

L'ex Harry Potter continua la sua carriera adulta tra horror, giallo e dark comedy

Horns

29.10.2014 - Autore: Marco Triolo
Sulle scelte di carriera di Daniel Radcliffe dopo la fine della saga di Harry Potter non si può dire nulla. L'attore sta visibilmente tentando di allontanarsi dall'immagine di “idolo teen”, scegliendo ruoli in film horror (The Woman in Black, Frankenstein), drammi adulti (Giovani ribelli) e serie TV (Appunti di un giovane medico) ben distanti da quelli del bravo ragazzo senza macchia.

Daniel Radcliffe e Juno Temple.
 
Horns prosegue in questo senso e vede Radcliffe interpretare Ig Perrish, un ragazzo sospettato dell'omicidio della sua dolce metà. Tutta la cittadina è sicura della sua colpevolezza (tranne il suo avvocato Max Minghella) e persino Ig, che non ricorda nulla di quella notte, comincia a dubitare della sua innocenza quando gli spuntano un paio di corna sulla fronte, che gli donano il potere di far dire a tutti la verità. Ig decide di usare questo inaspettato dono per scoprire chi abbia davvero ucciso Merrin (Juno Temple).
 
Diretto da Alexandre Aja a partire da un romanzo di Joe Hill, figlio di Stephen King e protagonista del classico Creepshow, Horns è un oggetto strano, dotato di un sense of humour che spesso lo salva, ma in parte rovinato da un finale confuso e troppo dipendente dalla (brutta) CGI. Finché però l'unico effetto speciale del film sono le corna incollate alla fronte di Radcliffe, il film brilla per il suo dosato equilibrio tra orrore e commedia. Vedere ad esempio le scene in cui Ig impara a controllare lo strano influsso che esercita sulle persone, spinte alla sincerità più estrema e a volte dannosa. Come ad esempio la ragazza che, dopo avergli chiesto il permesso, si strafoga di ciambelle fino a star male, o il gruppetto di giornalisti che si picchiano pur di ottenere un'intervista esclusiva con lui.

Max Minghella e Daniel Radcliffe.
 
La cosa curiosa è che, al termine della visione, resta più l'impressione di aver visto un giallo che un film dell'orrore. Un giallo fin troppo banale, reso godibile proprio grazie al tocco sovrannaturale e allo humour nero, nonché a un buon uso della struttura temporale, con continui flashback che raccontano sempre più nei dettagli la "fatidica notte". Peccato, come si diceva, che nel finale Aja senta il bisogno di mettere tutte le carte in tavola in maniera troppo esplicita: se Horns si fosse chiuso senza svelare apertamente il mistero delle corna, forse il bilancio finale sarebbe più positivo.

Horns non ha ancora una distribuzione italiana.

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