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Tre mogli

E' da premiare la scelta di Marco Risi. 4 anni di silenzio, in seguito a un flop che fece discutere. Il suo film, "Ultimo capodanno", nonostante tagli, rimaneggiamenti e doppie uscite proprio non decollò.

Tre mogli

26.10.2001 - Autore: Mariachiara Tascione
Regia di Marco Risi Produzione Sorpasso Film, Media Park, RAI CINEMA Anno 2001 Genere Commedia Con Francesca DAloja , Iaia Forte, Silke, Claudio Greg Gregori   E da premiare la scelta di Marco Risi. 4 anni di silenzio, in seguito a un flop che fece discutere. Il suo film, Ultimo capodanno, nonostante tagli, rimaneggiamenti e doppie uscite proprio non decollò. Ora Risi ci riprova, e non è un caso che il suo nuovo film, Tre mogli, inizi proprio dalla sera di capodanno, il 31 dicembre, una data che probabilmente per il regista vuol dire molto.   Tre donne si ritrovano, la sera di capodanno, sole. I loro rispettivi mariti , un direttore di banca, il capo cassiere della stessa e una guardia giurata della medesima banca sono spariti con nove miliardi. Passa un anno, e nel frattempo ognuna reagisce allabbandono a modo suo: cè chi si rassegna, chi si dispera, chi si tira su le maniche e non si arrende. Il primo, vero indizio sulla sorte dei loro mariti le porta a Buenos Aires. Inizia da lì un viaggio che le vedrà inizialmente nemiche e diffidenti, per poi addentrarle sempre più in un mondo a loro sconosciuto.   La commedia di Marco Risi si presenta, insomma, un classico road-movie allitaliana. Le tematiche di questo genere ci sono decisamente tutte: il viaggio, il cambiamento, la scoperta, linizio di una nuova vita. Le tre donne, diverse nel ceto sociale, diverse nellapproccio alla vita, sono tre spicchi dellItalia di oggi. Le loro reazioni al mondo e alle difficoltà della vita sono le nostre: lalta borghesia, vissuta nellagio e abituata a risolvere concretamente ogni difficoltà grazie al denaro; la giovane ribelle, fermamente contro tutto e tutti, abituata a cavarsela da sola; la dipendente, incapace di badare a se stessa, aggrappata ad unidea (in questo caso il matrimonio) intorno a cui ruotano tutte le sue certezze. Inutile dire che le metamorfosi incrociate delle donne saranno il cardine del film: gli stessi mariti, lo spunto narrativo iniziale, non sono altro che un pretesto, invisibili per tutto il film (escludendo un primo piano finale.) Simbolo della scoperta del loro nuovo io, tanto lontano dallabituale modo di essere da sembrare sconosciuto, è la terra in cui si ritroveranno alla fine, la Patagonia. Un nome che evoca terre ignote, paesaggi incredibili, anche un momentaneo imbarazzo: ma la Patagonia dovè? Un plauso a Risi, per aver costruito un buon film al femminile, con ununica ma credibile spalla maschile: Claudio Gregori, più famoso per la sua attività discografica e televisiva che come attore, nella parte di un poliziotto sulle tracce delle tre donne; anche lui sarà segnato dal viaggio, anche la sua vita ne sarà stravolta. Una pecca del film sta, forse, nel cedere ad un tipico difetto delle pellicole italiane: il macchiettismo. I tre personaggi sono spinti alleccesso: lansia di rappresentare, di tratteggiare in maniera decisa i diversi tipi, fa cadere la sceneggiatura nella caricatura. La snob è decisamente troppo snob, la ribelle è troppo contro, la paranoica insopportabile nelle sue lamentele e insicurezze. Sarebbe bastato limare di poco i personaggi per ottenerne ugualmente delle credibili rappresentazioni. Resta comunque un film valido, divertente a tratti, che sarà sicuramente amato da chi sente di star attraversando un momento di trasformazione.