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The Square, la recensione: alti e bassi di uno dei film più importanti e geniali del 2017

Genio, follia e delusioni del film di Ruben Östlund campione a Cannes e agli European Film Awards

11.12.2017 - Autore: Pierpaolo Festa (Nexta)
Entrare nella storia del cinema di prepotenza. Anche un po' in maniera forzata. La forza è quella di Ruben Östlund, regista dai tocchi geniali e dalla personalità folle. Così folle che il suo cinema è in grado di conquistare presidenti di giurie di tutto il mondo: il film ha appena vinto l'Oscar europeo agli European Film Awards e con ogni probabilità entrerà nella cinquina dell'Academy, pronto a competere per l'Oscar al miglior film straniero. Lo scorso maggio Pedro Almodovar lo ha premiato a Cannes con la Palma d'oro e ha parlato di The Square definendolo un film "sulla tirannia del dover per forza essere politicamente corretti". In questa chiave di lettura il film fa centro. Lo fa presentando allo spettatore alcuni dei più grandi momenti cinematografici del 2017.



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Intere sequenze che partono provocando sorrisi, continuano trasformando quei sorrisi in risate d'imbarazzo e si chiudono con una sensazione amara. Come se il regista ci mettesse davanti a uno specchio e improvvisamente ci colpisse allo stomaco. Ci riferiamo tanto alla "scena madre dell'uomo scimmia" - che entra prima come figura comica, poi diventa violento e poi si appresta a molestare una donna davanti a una platea di persone che fa finta di non guardare - ma soprattutto alla sequenza del preservativo in cui Claes Bang ed Elisabeth Moss (la protagonista di The Handmaid's Tale) dopo un rapporto d'amore ci dimostrano come in quello stesso coito si nascondano sentimenti un po' più superficiali e disgustosi. 
 
L'uomo è perfettamente in grado di essere una bestia, e Östlund lo dice con un sorriso che va da orecchio a orecchio. Questa è la particolarità del suo film. Un'opera lunghissima (142 minuti), non costante, che alterna quei momenti geniali a un retrogusto un po' ermetico. Come se il regista se la cantasse e se la suonasse veramente da solo. Come se Östlund avesse girato il film sapendo di voler far colpo, con non poco snobismo e furbizia. 



L'apoteosi dell'autocelebrazione declinata attraverso lo humour scandinavo che rischia di tenere a distanza gran parte degli spettatori. Una sensazione che abbassa il livello di genialità del film in quella che è a tutti gli effetti una visione alternata, sofferta e irresistibile allo stesso tempo. Sensazioni che comunque trasformano The Square in una delle esperienze cinematografiche del 2017. E dunque in un film imperdibile. 

The Square è distribuito nelle sale da Teodora.