NOTIZIE

THE SCORE

The Score

the score

14.04.2003 - Autore: Ludovica Rampoldi
Ci sono dei film che vale la pena di vedere solo perché in qualche modo rappresentano un evento. Un film evento è spesso una delusione. The Score è uno di quei film. Il Passato, il Presente e il Futuro del cinema americano racchiusi insieme nelle stesse quattro pareti sono però uno spettacolo così appagante che basta a risarcire il prezzo del biglietto, lenire la sensazione di essere stati truffati, ammortizzare gli sbadigli che in un thriller sono tremendamente fuori luogo e a farci sentire spettatori di un qualcosa a suo modo unico. La prospettiva di dirigere i più grandi attori viventi farebbe fare i salti di gioia a qualunque regista. Oz, anche per colpa dellidiosincrasia di Brando, è rimasto piuttosto in disparte, limitandosi a dire agli attori fate voi. Con un materiale umano così pregiato forse questa era la decisione più saggia da prendere. Ma se Brando ha un ruolo da sfondo, e se De Niro è sempre magistrale ma più manierista che altro, i riflettori sono puntati sul giovane Norton. Eccezionale, sia nel ruolo di Jack larrogante che in quello del ritardarto mentale Brian (l alter ego che gli permette di entrare alla Dogana per fare il basista) Norton riesce a stare al passo con i due mostri sacri senza sfigurare mai. E ovviamente il cast il punto di forza del film, tutto ruota intorno agli attori che con la loro maestosità sembrano aver sgombrato il film dalla volgare presenza umana: oltre alla fidanzata di Nick e a un hacker, non ci sono altre figure parlanti nel film. Non servono, la luce emanata dalle star riesce a irradiare tutto il film e a dargli la sostanza di cui la sceneggiatura è carente. Persino i dialoghi zoppicanti non risultano troppa fastidiosi se sono loro a pronunciarli. The Score è un thiller senza suspense e senza tensione, dalla trama sufficientemente banale e con tutti i cliché del film di rapina. Cassaforti, tradimenti, trucchi del mestiere. Ancora una volta lattenzione ritorna sulle dinamiche intorno alle tre figure, ed è impossibile non vedere dei rimandi tra le vicende dei rapinatori di celluloide con quelli dei tre attori in carne ed ossa. Il grande vecchio, burbero ironico e capriccioso Marlon Brando, il professionista infallibile De Niro e lenfant prodige Ed Norton: Brando, dopo aver escluso Oz dal set, ha accettato di prendere direzioni solo da De Niro, mentre il giovane Norton prendeva appunti avido e trionfante per loccasione unica di avere tali maestri sotto gli occhi. Loccasione è ghiotta anche per gli spettatori, che potranno godere estasiati di fronte a un saggio di recitazione purissimo. Senza i tre grandi, The score sarebbe un thriller lento e noioso che non lascerebbe traccia di sè. Con loro, è un evento da non perdere.