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The Love Witch - Tra sesso e magia una serial killer si aggira per il Festival di Torino

Prolissa ma coloratissima e vintage l'avventura di questa strega 'per amore', una donna confusa in cerca di emancipazione

24.11.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
"La versione femminile di un serial killer" la definisce la stessa regista, Anna Biller (già al TFF nel 2006 per la sua Opera prima, Viva), ma del The Love Witch presentato nella sezione After Hours del Festival di Torino 2016 c'è molto di più da dire, e da scoprire. Difficile vere dubbi su tono e ambientazione, sin dalle prime immagini, coloratissime e d'altri tempi, e capaci di rievocare a colpo d'occhio un cinema classico e precedenti ben individuati: dalla commedia statunitense anni '50 all'Hitchcock più psicanalitico, da Frankenstein Jr. e il RHPS a Elvira e Dorian Gray.



Ma sono riferimenti, principalmente estetici e fotografici, ai quali sarà bene non affidarsi eccessivamente - a meno di non essere in grado di spaziare nelle tentazioni più lisergiche di certi B-movie, sexy e persino horror - per la lettura dello sviluppo successivo, tutto giocato tra Eros e Thanatos, ma con accenni molto moderni che emergono dalla generale tendenza a spiegoni e sottolineature, anche fisiche. Gli stessi elementi di certe produzioni televisive anni '60, alle quali a tratti sembra di assistere.

Colori netti, decisi, anche eccessivi, che caratterizzano le scene - oltre che i personaggi (la Elaine di Samantha Robinson in primis) - sin dall'inizio e l'insistente riproposizione del rito di iniziazione della nostra 'eroina' - una sorta di messa nera, con pentacoli, sangue e nudità incluse - son quelli che restano più impressi ovviamente, ma nel succedersi delle tappe della ricerca d'amore della 'Love Witch' c'è spazio anche per intrighi e un pizzico di giallo.

Niente di sostanziale, come scopriamo, a differenza delle pulsioni freudiane, sessuali e di autoconservazione, di cui accennavamo… Streghe si diventa, infatti, non necessariamente si nasce. Come a far pozioni (o cocktail letali o a base di secrezioni varie) si impara. Soprattutto se esauste di esser trattate come oggetti, di esser usate dagli uomini. Per trovare un proprio potere e poter "prendere la vita com'è", senza false promesse. Un problema - anche in una storia grossolana come questa - per chi le streghe le vuole bruciare, a prescindere. Confondendo Witch ("strega") e Bitch ("cagna"), Love ("amore) e Law ("legge"), affidandosi al pregiudizio, temendo una formula dell'amore che rischia di uccidere chi le resiste…