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Tarantino a prova di morte

Arriva sulla croisette Death Proof, primo capitolo dell'horror Grindhouse. Dietro la macchina da presa Quentin Tarantino che scatena il terrore a 200 miglia orarie!

Grindhouse - Death Proof

14.05.2007 - Autore: Pierpaolo Festa
  Fate attenzione quando attraversate la strada, non mettetevi in macchina con sconosciuti che vi offrono un passaggio e diffidate dei tipi loschi che entrano in un bar senza nemmeno ordinare un bicchiere: Stuntman Mike è in agguato!

A tre anni da Kill Bill, Quentin Tarantino ci regala un nuovo memorabile personaggio, protagonista di una pellicola che, come tutte le altre del regista, è un’esperienza cinematografica.

         

         

Proprio come Jackie Brown o Kill Bill, anche Death Proof è un film “girl power”. Le bellissime eroine messe in scena dal regista sono le più forti, capaci di fare qualunque cosa, e con dei lati comici: in una parola, indimenticabili.

     

Infine, un amore sconfinato per due classici del cinema americano, come Bullit (1968) e Punto Zero (Vanishing Point, 1971): quest’ultimo viene rievocato nel bellissimo duello finale in un inseguimento girato con la stessa automobile, una Dodge Challenger del 1970.

        In realtà, Grindhouse ha davvero mantenuto le promesse: la pellicola è infatti un omaggio a quei “filmacci” di Serie Z, destinati a divenire dei cult e a resuscitare in home video.

Per questo motivo crediamo che, nonostante il fallimento al botteghino di casa, i registi Quentin Tarantino e Robert Rodriguez se la ridano e brindino al successo, per aver compiuto la loro missione personale, mettendo in scena ciò che veramente amano.