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Supergirl: la recensione del primo episodio

Arriva in TV la cugina di Superman, in una serie dalle buone premesse che farà contenti i fan

Supergirl

27.10.2015 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
I supereroi DC Comics continuano la loro conquista del piccolo schermo. Se al cinema la DC si è messa in moto solo di recente per sfidare la supremazia Marvel, in televisione la bilancia pende, al contrario, proprio verso il colosso editoriale della Warner Bros. Arrow, The Flash, l'imminente Legends of Tomorrow e ora Supergirl, serie che però non fa parte dell'universo condiviso delle tre già citate, pur essendo stata sviluppata ancora una volta dallo sceneggiatore Greg Berlanti.

Nel mondo di Supergirl, Superman c'è – e non è certamente quello di Smallville – ed è definito “l'unico eroe”, dando quindi per scontato che Freccia Verde e Flash non esistano. Naturalmente la cosa potrebbe essere modificata in corsa, ma per ora queste sono le regole.

Il primo episodio di Supergirl, in quanto tono e struttura, non sfigurerebbe comunque nel già citato universo condiviso. Come in Arrow e The Flash, c'è un eroe (o meglio eroina) intenzionato a proteggere la sua città, in questo caso l'ancora una volta fittizia National City; anche qui la protagonista rivela subito la sua identità segreta a un ristretto gruppo di persone; anche qui si forma un “team Supergirl” che la aiuterà a combattere il crimine. Ma, soprattutto, esattamente come accade in The Flash, ogni suo avversario ha un'origine comune. Là era l'esplosione degli S.T.A.R. Labs, o il buco nero nella seconda stagione. Qui, invece, l'arrivo sulla Terra di un carcere kryptoniano intrappolato nella Zona Fantasma, da cui sono fuggiti alcuni dei peggiori criminali dell'universo. Allo stesso tempo, Kara Danvers, identità segreta di Supergirl (Melissa Benoist), scopre che la sorella adottiva è membro di un'agenzia segreta dedita al monitoraggio della presenza aliena sul nostro pianeta.

Gli ingredienti sono già tutti presenti, dunque, così come una serie di rimandi a Superman che faranno felici gli amanti dei fumetti originali. Uno dei protagonisti, e potenziale “fidanzato” di Kara, è Jimmy Olsen (Mehcad Brooks), mentre Calista Flockhart interpreta Cat Grant, personaggio proveniente dalle storie di Superman, che qui è diventata CEO di un impero mediatico per cui lavora Kara. Inoltre, il modo in cui Kara entra in azione per salvare un aeroplano all'inizio dell'episodio non può non rimandare alle più classiche imprese di Superman, facendoci rimpiangere ancora di più che, al cinema, non si sia scelto un tono simile, più vicino ai fumetti, invece della cupezza voluta da Zack Snyder e Christopher Nolan.

Gli effetti speciali sono di alto livello, e ormai non ci si stupisce nemmeno più di quello che è possibile ottenere anche con un limitato budget televisivo. La presenza di Superman dietro le quinte è, allo stesso tempo, un ingombrante memento di quello che avrebbe potuto essere una serie ben fatta su di lui (ma il veto della succursale cinematografica della DC lo impedisce) e la promessa che, prima o poi, apparirà in prima persona per dare man forte alla cugina Kara. Ma nel frattempo Supergirl sarà in grado di reggersi sulle sue gambe e attirare un vasto pubblico femminile nel dorato mondo dei supereroi del piccolo schermo.