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Superbad - 3 menti sopra il pelo

Ecco arrivare sui nostri schermi il nuovo successo di cassetta, "Superbad - 3 menti sopra il pelo" diretto da Greg Mottola.

Superbad

03.10.2007 - Autore: Adriano Ercolani
Ultimo giorno di liceo. I due grandi amici Seth (Jonah Hill) ed Evan (Michael Cera) stanno preparandosi a dover affrontare la separazione dell’università, ma soprattutto devono riuscire ad imbucarsi all’ultima festa dell’anno, dove sognano di ubriacarsi a fare sesso con qualche bella compagna di classe. L’occasione viene loro offerta quando vengono invitati a patto di portare gli alcolici, che possono comprare grazie al documento falso che ha rimediato il loro amico Fogell (Christopher Mintz-Plasse). Insieme i tre malcapitati nerds affronteranno mille disavventure ed una note da incubo pur di arrivare alla festa e far si che il loro sogno si avveri…

Ecco arrivare sui nostri schermi il nuovo successo di cassetta dell’ormai collaudata scuderia di Judd Apatow, qui soltanto in veste di produttore. Quasi 110 milioni di dollari incassati in America per questa commedia giovanile che a dire il vero è di gran lunga il miglior prodotto sfornato da questo gruppo di scanzonati commedianti; la formula è sempre la stessa, presente ormai fin da “40 anni vergine” (The 40 Year Old Virgin, 2005): storie semplicissime, situazioni paradossali, comicità volgare a più non posso, attori in completa libertà creativa ed in grado di “riempire” i propri personaggi con ogni scurrilità immaginabile.

Se però i precedenti lavori di tale stampo avevano mostrato una certa superficialità di fondo, “Superbad” sembra dimostrare tutto il contrario: prima di tutto lo sviluppo narrativo incentrato in una sola, infernale giornata, è un’intuizione drammaturgica di notevole intelligenza, che trasforma il film in una stralunata corsa contro il tempo e le avversità che in qualche modo lo accomuna – con le dovute proporzioni, ovviamente… - a capolavori come “Fuori orario” (After Hours, 1985) di Martin Scorsese o “Tutto in una notte” (Into the Night, 1985) di John Landis, che sembra essere il referente primo per tale tipo di comicità.

Il secondo, forte punto a favore del film è poi proprio la volgarità del linguaggio, che in questo caso viene portata a dei livelli talmente parossistici da essere sia veicolo di risate grasse, sia però anche specchio della fragilità e dell’insicurezza degli adolescenti che usano tale linguaggio per evidenziare in filigrana tutto il loro disagio e senso di emarginazione. Sotto questo punto di vista la profondità sguaiata dei tre personaggi principali viene fuori in tuta la sua forza, e regala al film un sottotesto decisamente meno scanzonato di quanto possa sembrare – vedi anche il finale molto toccante, venato da una dolce tristezza di fondo.

Se visto soltanto in superficie, “Superbad” può sembrare la solita commedia giovanilistica di questi ultimi tempi, dove l’oscenità della parola è stata definitivamente sdoganata in favore della comicità più demenziale: se però si riesce a buttare uno sguardo alle psicologie dei ragazzi, ci si accorge che in realtà è un film molto più serio di quanto non sembri. Greg Mottola ha diretto un’opera molto più interessante e stratificata di quanto avremmo mai potuto attenderci da questo tipo di produzioni. In poche parole, una gradita sorpresa.