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Straight Outta Compton – La nostra recensione

La vera storia degli N.W.A., il gruppo hip-hop più influente e controverso di sempre, in un biopic piacevole ma poco incisivo

Straight Outta Compton

02.10.2015 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Quanto è difficile realizzare un buon biopic? Il cinema spesso e volentieri tenta di raccontare storie vere di ascesa e caduta di grandi personaggi, sintetizzandone il fascino, il genio e, spesso, la sregolatezza. Ma raramente questo tipo di operazioni va oltre il compitino ben svolto, il bignami adatto per lo più ai super-fan o a chi magari vuole farsi un'idea della carriera di un artista che conosce poco. Solitamente, un biopic risulta vincente quando riesce a fregarsene della “storia vera” e sceglie di distillare l'essenza di un personaggio. Quando invece tenta di infilare tutto il possibile in due ore, allora abbiamo un problema. Un problema da cui non si esime nemmeno Straight Outta Compton.



Le ore sono due e mezza, ma poco cambia: il film di F. Gary Gray, che diresse Ice Cube in Ci vediamo venerdì, anche scritto dall'ex membro degli N.W.A. (e infatti nel film non manca l'autocitazione), si configura presto come una corsa contro il tempo. Dopo un inizio ben calibrato, in cui i vari protagonisti – principalmente Ice Cube (interpretato da suo figlio O'Shea Jackson Jr.), Dr. Dre (Corey Hawkins) e Eazy-E (Jason Mitchell) – vengono introdotti in maniera efficace e inseriti nel contesto violento e pericoloso delle strade di Compton a metà anni '80, inizia la scalata al successo e il film diventa improvvisamente frettoloso. Un accumulo di aneddoti sparati a velocità supersonica per riuscire nell'impresa di narrare quasi dieci anni nelle vite dei rapper protagonisti. Quindi ascesa, litigi, separazione, riconciliazione, il tutto condito dai problemi di salute di Eazy-E (che morì di AIDS), dalla carriera solista di Ice Cube e Dr. Dre e dalle trame di Jerry Heller (Paul Giamatti), manager e mentore del gruppo che entrò in rotta di collisione con Ice Cube e Dre.

Non mancano dei momenti ben riusciti, comunque: Gray contestualizza gli eventi calandoli nel violento clima di rivolta nato a Los Angeles nel 1992, dopo l'uccisione di Rodney King da parte di agenti di polizia e la loro completa assoluzione. Gli N.W.A. furono accusati di aver incitato l'odio con la loro immagine gangsta-rap e brani come Fuck the Police, che causa loro parecchi problemi in una delle sequenze migliori del film.



Nonostante i difetti, Gray riesce a mantenere un certo ritmo e il film non annoia mai, pur nella sua considerevole durata. Ad aiutare l'impresa c'è anche un cast di buon livello: gli attori assomigliano in maniera spesso impressionante ai personaggi reali (specialmente Jackson, identico al padre, e l'esordiente Marcc Rose in un breve cameo nei panni di Tupac), ma funzionano ben al di là della semplice imitazione: hanno vero carisma. Almeno per questo, il film si vede con piacere. Ma ciò non toglie che il suo target siano principalmente i fan e i curiosi.

Straight Outta Compton è distribuito in Italia da Universal Pictures.