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STEFANO ACCORSI

L'attore rivelazione dell'ultima stagione cinematografica non ha avuto esitazioni ad accettare il ruolo di Andrea in "Santa Maradona".

Stefano Accorsi

24.10.2001 - Autore: Adele de Gennaro
Andrea e Bart, ma anche tutti gli altri personaggi del film, sono molto reali. Quando ho letto il copione mi sono divertito moltissimo, anzi direi che ho trovato i personaggi in sintonia con il mio modo di ridere. Sul set, inoltre, si era creata unatmosfera così reale che ci siamo identificati con i nostri ruoli a tempo pieno: cera un gusto comune per lironia e per un certo tipo di umorismo che ci ha aiutato molto a trovare la chiave giusta per interpretarli. Stefano Accorsi, lattore rivelazione dellultima stagione cinematografica (trovatene un altro che ha infilato di seguito tre successi come i film di Muccino, Moretti e Ozpeteck), non ha avuto esitazioni ad accettare il ruolo di Andrea in Santa Maradona , il film scritto e diretto dallesordiente Marco Ponti nelle sale dal 26 ottobre. E così, dopo Lultimo bacio di Muccino, Accorsi torna ancora una volta a rappresentare i malesseri e la crisi generazionale dei trentenni, un ruolo dal quale oggi sembra difficile scostarsi. La sindrome di Peter Pan, infatti, non è uninvenzione sociologica, ma tocca aspetti concreti del quotidiano. Certo, rispetto a Muccino, Marco Ponti sceglie una strada diversa - tra il surreale ed il grottesco ma la sua istanenea dei trentenni del 2000 è altrettanto valida. In Santa Maradona (il titolo è deviante: qui il calcio non centra nulla o quasi), lattore bolognese interpreta il ruolo di Andrea, un giovane laureato e disoccupato che divide lappartamento con il suo amico Bart, un bravissimo Libero De Rienzo perfettamente a suo agio in ruolo che sembra scritto per lui. Tra furtarelli e ricerche di lavoro, i due trascorrono le giornate tra piccole ribellioni e sogni ad occhi aperti, ma a rompere la monotonia della vita di Andrea è il suo incontro con Dolores, una Anita Caprioli dai tratti quasi disneyani. Anche i trentenni si innamorano, non è una novità, ma cosa succede se è la gelosia a prendere il sopravvento? Nonostante la sua immagine di fidanzatino dItalia, rafforzata dal suo legame con Giovanna Mezzogiorno, Accorsi sembra avere qualcosa in comune con il suo personaggio. Anchio ho sofferto di gelosia retroattiva dice lattore bolognese ma penso che la gelosia sia normale in un rapporto di coppia: inevitabilmente una situazione come quella vissuta da Andrea, che vive la relazione precedente di Dolores come un tradimento, farebbe soffrire chiunque. E forse è proprio per la sua normalità esente da divismi che Accorsi riesce a dare credibilità a personaggi come quello del film di Ponti. Inoltre, a proposito del suo ruolo, aggiunge: Andrea è una persona che non ha capito ancora dove andare, ma io lo stimo parecchio perché se deve dire una cosa la dice senza ipocrisie. Su questo sono pienamente daccordo con il regista, qui si parla di eroi anche se con la e minuscola. E evidente, insomma, che lex ragazzino del Maxibon provi affetto e simpatia per questo personaggio. Oggi cercare un proprio percorso, anche alternativo e più vicino al proprio modo di sentire sottolinea è diventato sempre più complesso. Non a caso è molto più facile vedere persone che non hanno un alto grado di appagamento rispetto a quelle che trovano la felicità in soddisfazioni più piccole.