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"Sottovento"

"Sottovento"

sottovento

14.06.2001 - Autore: Monica Scatena
A quarantanni suonati, Paolo insegna vela a bagnanti e turisti allombra di una baracchetta scamuffa su una spiaggia pubblica. Laria di sfigato gli si legge in faccia . Invece, in passato, Paolo era un grande skipper, una promessa della vela, uno che vinceva tutte le regate. Poi ebbe un incidente. Durante una regata, lultima, si perse un uomo a mare. Da quel momento mollò tutto e inizò una vita senza responsabilità, nella baracchetta sulla spiaggia. Cercando di dimenticare il passato, luomo sogna di restaurare una barca a vela abbandonata su un campo di girasoli e di partire per i Caraibi. Ma quando un giorno questa viene portata via, capisce che anche quel sogno è finito. Trascorre un anno e Paolo riceve una proposta da uno sconosciuto e anziano professore: insegnare a sette ragazzi ad andare in mare in cambio della sua barca perfettamente restaurata. Superato un momento di incertezza, il presunto capitano accetta di incontrare i giovani. Rimane sorpreso quando, invece dei fighetti in blazer blu che lui si aspettava, vede arrivare sette ragazzi che sembrano usciti da un riformatorio o da una comunità. Nonostante la preoccupazione sia tanta, è più forte il desiderio di realizzare il suo obiettivo, cosiì Paolo accetta lavventura in mare.   In sintesi Colpisce lo spettatore il messaggio che, volutamente o casualmente, il film riesce a mandare. Dopo londata del Grande fratello, che esaltava il successo a tutti i costi anche eliminando lavversario, Sottovento sembra riproporre i vecchi valori della solidarietà, dellinteresse verso laltro, il diverso, la libertà come scelta di vita. Come ha sottolineato scherzosamente lo stesso Amendola: Purtroppo noi viviamo in una società a misura del Grande fratello, ma noi abbiamo girato una storia che è proprio lantitesi del messaggio che lui ci ha proposto. Cioè la rincorsa al successo e al denaro ha precisato sorridendo ma se questo è il messaggio, imparatevelo, io prendo la barca e me ne vado.   Il commento Un film leggero, lineare anche nelle inquadrature, questo di Stefano Sicario (regista della trasmissione televisiva Passaparola), ma non per questo privo di contenuti. Dietro il racconto della navigazione del Capricorn, infatti, ciò che preme narrare agli autori è la vicenda umana di Paolo che diventa uomo a quarantanni attraverso un sofferto rapporto con un equipaggio di ragazzi disadattati. Il timoniere è sempre sul punto di abbandonare, tentato mille volte di saltare a terra al primo porto e lasciare quella maledetta barca alla deriva. Ma col passare dei giorni, man mano che riesce a fare dei ragazzi un equipaggio vero, a cambiarli, a fargli acquistare stima in se stessi, loro riescono a cambiare lui. Gli entrano nellanima, lo fanno diventare padre, fratello maggiore. La pellicola, distribuita in trenta/quaranta copie, che è il frutto di otto settimane di riprese (di cui sei in mare e due negli studi di Cinecittà), non ha usufruito del finanziamento pubblico dello stato, ma solo di un contributo della Rai. Il cast, che vede Claudio Amendola e lex miss Italia Anna Valle nei panni dei due protagonisti, non manca di giovani promesse come Antonello Morroni (già visto in Ultra e Vite strozzate), Gabriele Bocciarelli (alla sua prima prova cinematografica dopo La piovra in televisione), il simpatico angioletto della pubblicità Quattro salti in padella Emanuela Barilozzi e la bellissima ligure Benedetta Massola. Francesco Venditti, che nel film interpreta il violento Tony, e Daniele Cogliandro il simpatico ragazzo down che nel film interpreta se stesso, hanno ricevuto gli elogi di Amendola. Il primo per quella cattiveria e sfacciataggine ha detto lattore romano quel qualcosa in più, che non so definire, ma che solo i grandi del cinema che ho conosciuto possiedono\", il secondo \"per la sua energia e per la sua normalità.    
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