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Sherlock: L'abominevole sposa – La nostra recensione

[LEGGERI SPOILER] Un appassionante episodio fuori serie che è meno fuori serie di quanto pensassimo...

Sherlock: L'abominevole sposa

04.01.2016 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Attenzione: per parlare di Sherlock: L'abominevole sposa è necessario avventarsi, seppur minimamente, in territorio spoiler. Leggete a vostro rischio e pericolo.
 
E chi se lo aspettava che, dopo tutto, la campagna pubblicitaria di Sherlock: L'abominevole sposa fosse – almeno in parte – fuorviante? Chi se lo aspettava che fosse in continuità con la serie? Eppure è così: Mark Gatiss e Steven Moffat hanno messo a segno un colpo da maestro realizzando un film che si vede con piacere come storia a se stante, ma che riesce allo stesso tempo a portare avanti la trama in vista della quarta stagione, in arrivo l'anno prossimo.

L'abominevole sposa si svolge nel 1895, nell'epoca in cui erano ambientate le storie di Arthur Conan Doyle, e dunque si avvicina maggiormente al materiale originale, mantenendo però l'arguzia e quel particolare senso dell'umorismo smaliziato e moderno con cui Gatiss e Moffat hanno speziato la serie BBC. È un'occasione d'oro per Benedict Cumberbatch e Martin Freeman di affondare i denti in uno Sherlock più classico e in linea con i grandi serial e film del passato e, per tre quarti, L'abominevole sposa si mantiene sui binari dell'omaggio alla tradizione holmesiana.
 
Ma naturalmente non può essere tutto qui, e lo si capisce da una serie di indizi. Senza entrare nei dettagli per non rovinare il divertimento agli spettatori, basti sapere che l'episodio si apre con un riassunto delle puntate precedenti che non avrebbe senso di esistere, se effettivamente L'abominevole sposa fosse slegato dalla serie. Il caso su cui Holmes e Watson indagano – una donna, vestita da sposa, si suicida pubblicamente sparandosi in testa e poi “risorge” dalla tomba per compiere delitti – ha più di un parallelismo con un altro caso molto più famoso che abbiamo già visto nelle serie madre. Ed è dunque di fondamentale importanza per capire il futuro di Sherlock, ma la conclusione che l'abile segugio tirerà nel finale è del tutto inaspettata e, dunque, ancora più intrigante di quella più ovvia.

La regia di Douglas Mackinnon (nuovo alla serie, viene da Doctor Who) segue fedelmente le impronte lasciate da Paul McGuigan, applicando dunque trucchi da action moderno all'ambientazione d'epoca – e non mancano i ralenti con cui Sherlock ricostruisce la scena di un crimine. Tutto è estremamente famigliare, eppure il setting vittoriano mescola le carte quel tanto che basta da rendere L'abominevole sposa fresco e coinvolgente. Ovviamente, la gioia maggiore è quella di rivedere Cumberbatch e Freeman nei due ruoli che li hanno resi star, ma ci sono altre facce note che fanno capolino qui e là e che non riveleremo.
 
Il risultato, in conclusione, è un vero e proprio episodio zero della quarta stagione, che sortisce due effetti: saziare brevemente la nostra fame di Sherlock e, allo stesso tempo, lasciarci con un bisogno ancora più accecante della prossima “dose”, tanto per usare un'espressione di Watson.
 
Sherlock: L'abominevole sposa arriverà nei cinema italiani per due giorni, il 12 e 13 gennaio, distribuito da Nexo.