Non si può certo dire che abbia fatto impazzire la critica “Safe House - Nessuno è al sicuro”, il film di Daniel Espinosa che accoppia Denzel Washington e Ryan Reynolds in un thriller di spionaggio con svariati rimandi a “I tre giorni del condor”, ma con l'azione pompata al mille per mille. L'impressione generale, che si coglie anche dalle recensioni positive, è che Denzel Washington e la sua recitazione quasi zen nel mezzo del caos più brutale siano l'unico vero motivo per vedere un film che presenta fin troppi cliché elencati uno dietro l'altro. La storia vede Reynolds nei panni dell'agente CIA Matt Weston, assegnato a una safe house a Città del Capo. Weston si lamenta di non essere più di un custode, finché nella safe house non arriva Tobin Frost (Washington), un ex-agente CIA accusato di crimini terribili. I due saranno costretti a fuggire insieme da misteriosi inseguitori che vogliono arrivare a Frost a tutti i costi.
“Denzel Washington è fantastico nei panni della 'risorsa' – scrive il Newark Star-Ledger – un agente accusato di tradimento che ha fatto i milioni, e una serie di nemici, nell'ultima decade. Quando lo vediamo per la prima volta sembra un jazzista esiliato e quel suo sorrisetto sicuro lo rende un grande cattivo. […] Al di là dei suoi limiti, il film non vi darà l'occasione di annoiarvi”. “Questo è il tipico film che si apprezza più di pancia che di testa – afferma Maki at the Movies – A Washington chiaramente piace il ruolo dell'antieroe. E' una parte che potrebbe interpretare nel sonno, ma si diverte comunque”. Positiva, ma non entusiasta, anche l'opinione del New England Movies Weekly: “Un thriller funzionale che dovrebbe soddisfare i bisogni tardo-invernali dei fan dell'action che non hanno visto abbastanza proiettili e pugni volare sul grande schermo”. E' d'accordo Newsday, che erò aggiunge: “Se cercate più di questo, come ad esempio personaggi con qualche sfumatura o dialoghi intelligenti, siete nel cinema sbagliato”.
E poi arrivano le dolenti note: “'Safe House' è una serie di attori di talento alle prese col nulla – scrive Popmatters – Offre una premessa famigliare (una spia ribelle vuole dimostrare che ci sono i buoni, non lui, dietro a tutte le malefatte) e uno degli attori più noti del pianeta (il vincitore di due premi Oscar Denzel Washington). Attori stellari come Sam Shephard, Vera Farmiga e Brendan Gleeson controbilanciano la mancanza di carisma di Ryan Reynolds, ma il regista Daniel Espinosa non è capace di costruire lentamente la suspense”. E' critico anche il Washington Post: “Il film dedica meno tempo all'interessante dialogo tra Reynolds e Washington che alla generica action spionistica. Per quanto possa essere a tratti divertente, non riesce a rendere convincente la storia o a dare a Ryan Reynolds la spinta di cui ha bisogno verso Matt Damon-ville”. “'Safe House' potrebbe sembrarvi un film brillante, se avete visto meno di dieci thriller di spionaggio”, scherza il New York Post, mentre Creative Loafing è ancora più sarcastico: “Onestamente, perché gli sceneggiatori si impegnano tanto a nascondere fino alla fine l'identità del cattivo, anche se è evidente sin dall'inizio? Potrebbero anche introdurre un personaggio chiamato Professor Plum, che brandisce un tubo di piombo nella veranda, e farla finita”.
In uscita il 2 marzo, “Safe House” è distribuito in Italia da Universal. Per saperne di più, guardate il trailer.
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